SERIE B

Serie B, clamoroso a Benevento: Cannavaro dà le dimissioni, il club le respinge

Il tecnico voleva lasciare dopo due pareggi e due sconfitte nelle prime quattro partite sulla panchina dei sanniti, nei prossimi giorni un nuovo confronto

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Caos in casa Benevento dopo la sconfitta contro il Como. Il tecnico Fabio Cannavaro ha rassegnato le dimissioni, ma il club ha deciso di respingerle. Cannavaro era reduce da due pareggi e due sconfitte nelle prime quattro partite della sua gestione, iniziata il 21 settembre dopo l'esonero di Fabio Caserta. Nei prossimi giorni è previsto un nuovo confronto tra l'ex capitano della Nazionale e la dirigenza dei sanniti.

La decisione è arrivata a caldo e in un clima di forte contestazione da parte dei tifosi giallorossi, che in occasione del ko contro i lombardi (fino a oggi ultimi in classifica) hanno anche esposto uno striscione che recitava "la pazienza è finita". Il presidente Vigorito ha però confermato di credere in Cannavaro e nel suo lavoro, decidendo contestualmente di mandare la squadra in ritiro.

"Ho dato le dimissioni perché le ho considerate un atto dovuto e perché Foggia è non solo il mio direttore sportivo, ma anche un mio amico  - ha detto Cannavaro nella conferenza post-partita -. Quindi anche per sgomberare il campo da qualsiasi imbarazzo ho preferito fare un passo indietro. Le dimissioni non sono state accettate, il presidente è stato deciso nel rifiutarle e questo devo dire mi ha fatto molto piacere. Il mio era un atto dovuto, ora devo analizzare la gara. Ci sono stati errori che ci hanno penalizzato molto. Credo ancora in questo Benevento e nei giocatori e non mi piace cercare alibi. Devo lavorare su quello che ho a disposizione. Il rammarico è quello che commettiamo ingenuità che ci costano tanto. Nel primo tempo abbiamo mostrato che non è un problema di condizione fisica. In questi momenti la prima cosa da fare è quella di giocare in maniera semplice. I ragazzi devono capire la differenza che c'è fra giocare a calcio e vincere le partite. E per vincere le partite ci vuole cattiveria".

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