SERIE B

Serie B: Il Lecce sale in testa, Cremonese ko e sorpassata. Bene Cittadella e Alessandria

I pugliesi battono la Spal 1-0 grazie a Helgason e superano i lombardi, sconfitti 2-1 a Frosinone

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Il Lecce non perde colpi e continua a sognare in grande. Nella 34esima giornata di Serie B i salentini sconfiggono la Spal 1-0 con la rete di Helgason al 66’ e sorpassano al comando del campionato la Cremonese, costretta alla sconfitta a Frosinone per 2-1. L’Alessandria stende il Pordenone 2-0 con i gol di Marconi alla mezz’ora e di Milanese al 53’, il Cittadella espugna Como 2-1 grazie alla doppietta di Baldini intervallata da Ciciretti.

LECCE – SPAL 1-0
Il Lecce riesce a fare breccia nel muro della Spal e trova un successo importantissimo in chiave promozione. Al Via del Mare, i padroni di casa si impongono 1-0 grazie alla rete di Helgason al 66’ e volano a 65 punti, confermandosi una delle contendenti più credibili per l’accesso diretto alla prossima Serie A. Gli uomini di Baroni faticano a trovare spiragli nella compatta difesa ferrarese: il gol di Coda in netto fuorigioco viene annullato, Alfonso salva in uscita su Di Mariano. Di nuovo Coda ci prova in avvio di ripresa con una doppia conclusione, prima murata e poi fuori di poco. Gli ospiti sfiorano il colpo grosso con il rasoterra di Mancosu a fil di palo e i pugliesi trovano il gol vittoria al 66’ con Helgason, che riceve da Coda, controlla e infila all’angolino con il piattone. È il guizzo della vittoria, che alimenta i sogni del Lecce. La Spal ora è a +5 sui playout.

FROSINONE-CREMONESE 2-1
La Cremonese cede lo scettro della capolista della Serie B al Lecce. Decisiva, in tal senso, la sconfitta sul campo del Frosinone. Gli ospiti la sbloccano al 18’: Fagioli salta Rohden e appoggia su Buonaiuto che approfitta della opposizione morbida di Gatti per spedirla nell’angolo basso. I ciociari trovano comunque la forza di ribaltare la situazione già prima dell’intervallo: prima agguantano il pari grazie al rigore trasformato da Canotto al 23’ (fallo di mano di Ravanelli sul tentativo di Rohden), poi completano la rimonta al 37’, quando Rohden scambia con Ciano e verticalizza di prima per Canotto, Carnesecchi respinge ma non può niente sul tap-in vincente di Zerbin. In avvio di ripresa Minelli va in tuffo su Buonaiuto. Ospiti, poi, vicinissimi al 2-2 con la traversa colpita da Gaetano sul corner di Baez, ma il risultato non cambierà più. Frosinone ora settimo, in attesa della partita dell’Ascoli.

ALESSANDRIA – PORDENONE 2-0
L’Alessandria coglie un importante successo 2-0 nella sfida salvezza con il Pordenone e si allontana dalla zona della retrocessione diretta, costruendosi una flebile speranza di non passare dai playout per rimanere in Serie B. I piemontesi giocano meglio fin dall’inizio e sfiorano il vantaggio poco prima della mezz’ora con la punizione di Marconi, che sbatte sul palo alla sinistra di Bindi. Passa poco tempo e lo stesso Marconi sblocca infilando da due passi dopo la spizzata di Coccolo su un corner dalla sinistra. I Ramarri faticano a proporre gioco e vengono puniti di nuovo al 53’, quando Milanese parte dalla trequarti, sterza sul mancino e disegna un preciso diagonale a baciare il palo interno per il 2-0. Alessandria a 29 punti, -5 dalla salvezza, il Pordenone resta fanalino di coda e perde forse l’ultimo treno salvezza.

COMO – CITTADELLA 1-2
Il Cittadella espugna il Sinigaglia di Como 2-1 e si regala un’ultima speranza di lottare per i playoff. I veneti sbloccano al 13’ con Baldini, che sfrutta la sponda di Beretta per segnare da pochi passi. Un solo giro di lancette e i lombardi pareggiano: Ciciretti riceve da La Gumina, si ritaglia lo spazio per il tiro e pennella una traiettoria perfetta a beffare Kastrati per l’1-1. Gli ospiti hanno più fame e tornano avanti al 35’ con la doppietta di Baldini, che infila nel sette un missile dalla lunga distanza per il 2-1 definitivo. Nel finale i lariani restano addirittura in nove per le espulsioni di Parigini al 76’ e di Solini all’88’. Il Cittadella, a 48 punti, prova a riavvicinare i playoff, il Como a 44 è ormai ufficialmente nel tranquillo limbo di chi non può né sognare la promozione né temere la retrocessione.

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