Sassuolo, Boateng: "Se segno contro il Milan non esulto"

L'attaccante dei neroverdi non dimentica il passato: "E' la mia squadra del cuore, ho troppo rispetto per quei colori"

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Dopo il deludente pareggio di Empoli e il conseguente confronto a Milanello tra la dirigenza al completo e la squadra, il Milan si prepara ad affrontare la delicata trasferta sul campo del Sassuolo, che ha iniziato benissimo la stagione e che schiererà in attacco qualcuno che i rossoneri li conosce benissimo, Kevin Prince Boateng. Il Boa a Milano ha vissuto forse gli anni migliori della sua carriera e di certo non ha dimenticato il Diavolo: "E' la mia squadra del cuore - ha detto in un'intervista a Sport Week - se segno non esulto: ho troppo rispetto per quei colori".

L'attaccante dei neroverdi, già tre gol in questo inizio di campionato, ricorda i suoi anni milanisti ("Chi comandava nello spogliatoio, io o Ibra? Diciamo che io ero quello che guidava i giovani, quelli più svegli") e svela che De Zerbi ha avuto un ruolo fondamentale nella sua scelta di sposare il progetto Sassuolo: "Lui non me l'ha chiesto, mi ha ordinato di venire. Volevo tornare in Italia e stare vicino a Milano, dove andrò a vivere con mia moglie Melissa Satta e mio figlio Maddox quando avrò smesso di giocare - ha detto il Boa, che nel ruolo di falso nueve disegnato per lui dal tecnico sembra trovarsi benissimo - Non sono rinato perché non ero mai morto. Cosa vuol dire passare dagli ottantamila di San Siro ai diecimila di Reggio Emilia? Che, se gioco male, ho meno gente intorno che fischia”.

Infine un ricordo dei primi anni da calciatore e la verità sui suoi progetti per il futuro: “I primi soldi che ho guadagnato mi hanno fatto sbandare e finire fuori strada, per questo quando chiuderò col calcio giocato voglio dedicarmi ai giocatori a inizio carriera, per aiutarli a non ripetere i miei errori. So di essere un personaggio, al cento per cento. E mi piace".

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