Schick: "Dimostrerò di valere la Roma, ma non sono un esterno"

L'attaccante ceco: "Non sta andando come immaginavo, hanno avuto troppa fretta con me"

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Un'annata deludente e la voglia di dimostrare il vero valore. Patrick Schick, dal ritiro della nazionale ceca, ha rilanciato le sue ambizioni con la maglia della Roma: "Non sta andando come immaginavo, ma dimostrerò di meritare la Roma. So di dover ripagare la fiducia e ora le cose stanno andando meglio. Forse c'è stata un po' di fretta nei miei confronti". Consiglio a Di Francesco: "Giocare esterno non è ideale per me, sono un centravanti".

Un gol in Coppa Italia e nessuno in campionato o in Champions League, dove non è mai sceso in campo. L'annata di Patrick Schick alla Roma, il giocatore più costoso della storia del club giallorosso, ha deluso le aspettative di molti. L'attaccante ceco però non ha intenzione di arrendersi: "Sento molto la pressione, ma non voglio pensare di andare da nessuna parte. Dimostrerò di essere da Roma, anche se non posso nascondere che non sta andando esattamente come mi aspettavo. Sto facendo di tutto per essere in salute e rispetto all'inizio dell'anno le cose stanno muovendo in una direzione migliore".

Tra le cause di un rendimento sotto le aspettative iniziali, per Schick, c'è una questione fisica e una tecnica. "So di dover ripagare la fiducia e non voglio cercare scuse. All'inizio ho avuto i problemi al cuore che mi hanno fatto saltare la preparazione estiva buttandomi subito nel campionato, ma forse non ero pronto. C'è stata troppa fretta e i miei muscoli non hanno retto. Poi non è stato facile affrontare un ambiente tutto nuovo, ma sono sicuro che quando sarò al 100% tornerò a segnare e tutto andrà meglio. Devo recuperare un po' di autostima".

La pressione dell'ambiente e di Di Francesco fa il resto: "Quando sei l'acquisto più costoso del club e uno dei maggiori in Italia è impossibile non sentirla. Ho 22 anni e devo ancora abituarmi a tutto questo, a Roma la pressione è sicuramente più alta rispetto ad altre parti. Non mi aspettavo che qui le persone vivessero così tanto per il calcio". La questione tattica è stato un altro problema: "Quando sono arrivato giocavo come esterno d'attacco, ma non è la mia posizione ideale. Io sono un centravanti come Dzeko, che per me è uno dei migliori al mondo. Allenarmi con lui mi sta facendo crescere molto, ed è un mio grande amico ormai. Prenderei tutto da lui".

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