Roma caput fascia. Da oggi non è più esattamente così. Con l’addio ad Alessandro Florenzi - dopo aver ammainato due autentiche bandiere: capitan passato e capitan futuro, cioè Francesco Totti e Daniele De Rossi - la fascia passa allo straniero. Il nuovo leader riconosciuto è Edin Dzeko, già capitano giallorosso in questa stagione quando Florenzi finiva in panchina. Adesso il bosniaco si prende ufficialmente i gradi. Ma è una rarità.
Sono pochi, infatti, gli stranieri capitani nella storia della Roma. Dall’inizio degli anni Ottanta, cioè dalla riapertura delle frontiere, sono soltanto cinque i leader giallorossi “non italiani” arrivati in doppia cifra, in quanto a presenze con la fascia al braccio. Primo su tutti, in questa speciale classifica, è Abel Balbo; ultimo, invece, Vincent Candela.
Solo in 154 partite, negli ultimi 40 anni, la Roma è stata guidata da uno straniero. Per il resto, la storia della fascia del club giallorosso parla quasi esclusivamente italiano, anzi parla soprattutto romano. Negli ultimi 20 anni Totti, De Rossi, e poi Florenzi, hanno guidato la squadra in campionato e nel Mondo. Per 19 stagioni, addirittura, l’ex numero 10 è stato il simbolo, la voce, il volto del club. Ma anche nel passato un po’ più lontano, grazie ad autentiche icone come Giannini e Di Bartolomei, la fascia parlava romano. Tra i capitani con più presenze soltanto due erano nati lontano dalla Capitale: Santarini e Losi.
Con Dzeko, la Roma (già americana) torna (anche in questo senso) cosmopolita, si lascia rappresentare dalle gesta di questo bosniaco arrivato nel 2015 e ormai adottato dai tifosi. Ma la storia, appunto, insegna che la Roma è dei romani. Quindi presto, probabilmente, un altro figlio della città raccoglierà quella fascia per portarla nel futuro. Si chiama Lorenzo Pellegrini e in Inter-Roma dello scorso 6 dicembre ha già dimostrato di sapere benissimo come si fa.
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