A volte il destino può regalarti grandi occasioni di riscatto e, da questo punto di vista, la Roma lo sa benissimo. Ci sono voluti infatti ben 11 anni esatti per “vendicare” il 10 aprile: una data che, fino a 24 mesi fa, veniva considerata maledetta dai tifosi giallorossi, che 13 anni addietro dovettero assistere a una delle sconfitte più umilianti per una squadra italiana nelle Coppe Europee.
L’anno era il 2007: partita di ritorno dei quarti di finale di Champions League. Lo stadio è l’Old Trafford; l’avversario è il Manchester United di Cristiano Ronaldo. La formazione capitolina, allora allenata da Luciano Spalletti, deve difendere il 2-1 ottenuto sei giorni prima nell’andata all’Olimpico, grazie a Taddei e Vucinic. Tuttavia le cose si mettono dannatamente male per la Roma, che dopo appena 20 minuti va sotto per 3-0 in virtù delle reti di Carrick, Smith e Rooney (a segno anche all’andata). Basterebbero (si fa per dire) due gol per riportare il discorso qualificazione alle semifinali a favore di Totti e compagni, ma a cavallo del primo e del secondo tempo CR7 si scatena, realizzando la doppietta che dà il definitivo colpo di grazia alla Roma. Subito dopo la sesta rete di Carrick, arriva il gol della bandiera di De Rossi, ma nel finale di gara ci pensa Evra (entrato dalla panchina) a siglare il definitivo 7-1 per lo United. “Questa è la serata più triste della mia carriera”, dichiarerà a fine match uno sconsolato Totti. “Sette gol in Champions non li avevo mai presi. Vorrei rigiocare questa partita, sono convinto che non finirebbe mai così”. Quel desiderio non venne evidentemente realizzato.
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