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Parma, Giuli: "Debiti per 56 mln"

Il socio di minoranza della società: "Chi ha comprato il club dopo Ghirardi ha scoperto una situazione che non conosceva, non c'è neppure il denaro per comprare il caffè"

14 Mar 2015 - 16:53

La situazione del Parma, sanzionato con altri due punti di penalizzazione, è ogni giorno più drammatica. Nuovi particolari arrivano da Roberto Giuli, socio di minoranza che, con Energy T.I. Group, detiene il 10% delle quote: "Il debito è di 56 milioni, il capitale è totalmente azzerato. Chi è entrato nel Parma dopo Ghirardi ha scoperto una situazione che non conosceva, qui non c'è neppure il denaro per comprare il caffè".

Giuli racconta i conti disastrosi che hanno messo in ginocchio il club emiliano e svela qualche retroscena: "Il debito è di 56 milioni, il capitale è totalmente azzerato. I dati riportati ci costringono a immettere del capitale liquido per ricostruire la situazione finanziaria. Nel caso in cui ci siano realmente i soldi, è necessario metterli nelle casse della società. Ad oggi non c'è nulla, la verità è questa. Bisogna dimostrare che esistono garanzie. I debiti tributari (Iva e Irpef) ammontano a 30 milioni, se verranno coperti il Parma non fallirà".

Rezart Taçi, che acquistò il Parma da Ghirardi, secondo Giuli era all'oscuro di tutto: "Chi è entrato nel Parma dopo Tommaso Ghirardi ha scoperto una situazione che non conosceva. Qui non c'è neppure il denaro per comprare il caffè. Il bilancio dal quale ci siamo astenuti portava una perdita di 13 milioni ed era relativo al giugno del 2014. Noi abbiamo ritenuto che non fosse veritiero. Al 31 dicembre 2014 c'erano 50 milioni di debiti. Attualmente siamo a 56 milioni. Non c'è modo di verificare i conti del Parma. Il collegio ha preso atto della nostra contrarietà, ora la società deve essere messa in liquidazione".

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