Ospite di Arrigo Sacchi a Fusignano, Roberto Mancini ha parlato della sua Italia, proiettandosi verso cammino che attende gli azzurri al prossimo Europeo. "La Turchia nelle qualificazioni ha battuto la Francia. Ha qualità tecniche e fisiche e un allenatore espertissimo. Occhio - ha spiegato in un'intervista di Andrea Elefante e Luigi Garlando a La Gazzetta dello Sport -. Favorite? L'Inghilterra è cresciuta, ma a fine stagione paga sempre la stanchezza. La Francia mondiale è ancora giovane. La Spagna ha sempre il suo calcio. Speriamo vinca la meno forte...". "A Euro 2020 l'Italia avrà due attaccanti titolari: Belotti e Immobile - ha aggiunto -. Zaniolo può farcela a recuperare, lo aspetto".
Idee chiare, coraggio e convinzione. Il ct azzurro fa un po' il punto sul percorso che ha intrapreso sulla panchina della Nazionale, indicando la strada da seguire. "Una volta Cruijff disse: 'L'Italia non puo' vincere, ma contro l'Italia puoi perdere'. È questo che dobbiamo cambiare: pensare che senza prendere gol prima o poi uno lo facciamo", ha spiegato Mancini. "Il primo giorno dissi alla squadra: 'Dobbiamo fare qualcosa di diverso, altrimenti della Nazionale alla gente non fregherà più nulla: non possiamo continuare a vincere 1-0 - ha aggiunto -. Rischiamo e, se prendiamo gol, pazienza". Atteggiamento che la squadra ha subito assimilato. "Ai giocatori piace giocare per attaccare e vincere. In Nazionale si divertono. Infatti mi hanno seguito con entusiasmo. Le abbiamo vinte tutte", ha precisato il ct, elogiando gli azzurri. "Questo è un gruppo sano, di ragazzi per bene. Quando Chiesa, Barella, Mancini, Pellegrini sono andati all'Europeo Under 21, sono stati fra i migliori - ha aggiunto -. Qualcun altro un po' meno...".
Discorso a parte invece per Zaniolo, che rischia di saltare l'Europeo. "Mi spiace, sarebbe migliorato ancora - ha spiegato Mancini -. Nicolò è unico perché copre più ruoli, è potente e ha caratteristiche diverse dagli altri". "Al telefono l'ho sentito bene, carico: è giovane, può farcela per l'Europeo", ha aggiunto il ct, palando poi anche di Tonali e Castrovilli. "Sandro sta crescendo, deve misurarsi ad alti livelli - ha precisato il ct azzurro -. Gaetano più gioca, più migliora".
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Capitolo attaccanti. "Belotti o Immobile? A marzo giocheranno un'amichevole a testa. I venti gol di Immobile non cambiano le gerarchie. L'importante è che continuino a segnare e arrivino bene a giugno. Avremo due centravanti titolari, con caratteristiche diverse". Più cauta invece la posizione su Balotelli e Kean. "Faccio seguire Mario tutte le domeniche. avrebbe dovuto segnare un gol a partita e correre sempre come un matto... Kean? Speriamo che Ancelotti gli dia una mano. Per diventare importante deve fare di più".
Infine qualche battuta sulla lotta scudetto e sulle protagoniste del campionato italiano. "Duello aperto Juve e Inter, con l'incognita della Lazio che non ha l'impegno europeo e, se si trova li' verso la fine... - ha spiegato il ct -. La Juve è più forte, ha più scelta, ma l'Inter è molto vicina, siè' rinforzata, può accadere di tutto". "L'arrivo di Ibra? Il Milan aveva bisogno di un giocatore di carattere che riportasse entusiasmo - ha proseguito -L'Atalanta può arrivare ancora fra le prime quattro. Se la giocherà con la Roma, a meno che la Lazio crolli". "La sorpresa? Non mi aspettavo il Parma così in alto", ha concluso Mancini.
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