VERSO SPEZIA-NAPOLI

Spalletti: "Con lo Spezia partita trappola se pensiamo a una vittoria facile"

Il tecnico azzurro risponde alle parole di Mourinho e Pioli: "Noi abbiamo vinto con merito". Sullo scudetto: "Dicevano che era impossibile...". In Liguria senza tifosi: "Una difficoltà"

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Il Napoli vola verso lo scudetto e, sulla carta, il prossimo impegno sul campo dello Spezia non dovrebbe rappresentare un ostacolo proibitivo per gli azzurri. Come sempre, però, Luciano Spalletti si preoccupa di tenere tutti con i piedi ben piantati per terra. “La partita trappola esiste se facciamo discorsi che riguardano vittorie facili, proiettandoci già ad un finale scoppiettante. Attenzione verso il derby? Allo Spezia del derby non interessa niente, gli interessa dei punti salvezza che merita per la storia del club e della città. Io ci sono stato e so quanto tempo dedicano alla squadra di calcio. Dobbiamo concentrarci per un match complicato su un campo difficile. Per noi l’avversario non cambia la sostanza, i punti a disposizione sono sempre tre”, ha detto alla vigilia del match.

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Sul sostegno dei tifosi, che in Liguria non ci saranno perché colpiti da Daspo: "È indispensabile che ognuno di noi continui a fare la propria parte, sia noi, sia i tifosi, senza mollare di un centimetro: il calciatore in campo con un orecchio sente lo stadio con l’altro le indicazioni dell’allenatore. Se questo manca, è una difficoltà”.

Intanto, chi sperava in un calo del Napoli dopo i Mondiali, è rimasto deluso... "Quando dicevano che sarebbe stata dura a gennaio, l'attenzione era rivolta ad allenarci bene, a far venire bene gli allenamenti, con ritmo, un pallone che gira a duemila con una qualità e precisione tale per evidenziare il nostro livello. Il risultato per me era difficile poterlo dire, ma l'attenzione a quei particolari che lo potevano determinare è stata massimale e la risposta dei giocatori sul comportamento da avere è stata totale".

Così, adesso, i punti di vantaggio sulle inseguitrici sono almeno 13. "Se ci voltiamo insieme, vediamo tante cose che non si sono realizzate. Si diceva all'inizio che non potevamo fare questo percorso, c'erano dubbi. Poi è stato segnato da eventi e risultati totalmente diversi. Ora pensiamo allo stesso modo che gli altri non possano fare questo percorso che noi abbiamo fatto, è la stessa cosa. Perché una di quelle sei squadre non può fare ciò che abbiamo fatto noi? A noi resta l'obbligo di fare risultati, in modo da non farli venire vicini per crearci difficoltà. Serve la consapevolezza che i fatti, i risultati, sono capaci di scrivere la storia. Bisogna continuare a farli, ci sono squadre forti, in grande salute tipo l'Atalanta, anche se sono a distanza. All'inizio si diceva che questo non poteva avvenire, ora si dice non può avvenire e se non ti fai trovare pronto e attento sul comportamento poi ci rimaniamo male".

Spazio ai singoli, a partire da Osimhen, autore di già 12 gol di testa. "Col prossimo allenatore ne farà 25 di testa. Lui saprà, e quello dopo ancora 32 gol, perché lui ha potenzialità e andrà sempre avanti con numeri più importanti". Su Raspadori che trova meno spazio: "In allenamento è una roba incredibile per serietà, forza, applicazione, per un allenatore... si dice tutti sono uguali, ma io sono più disponibile verso chi si allena in un certo modo. Chi si comporta in un certo modo, chi pensa in un certo modo, chi viene al campo un'ora prima e lo prepara, non chi viene gli ultimi due minuti. E' una difficoltà di questo lavoro dover tenere fuori calciatori che fanno questo, però bisogna tener presente tutto e lui è uno di quelli che poi lo chiami e riesce subito ad entrare nel contesto giusto, come nell'ultima gara".

Poi si torna a parlare dello Spazia e delle sue insidie, compreso un campo più piccolo. "E' una cosa nuova, non sapevo delle misure del campo e mi documenterò, ma siamo abituati con uno dei tre più stretti, abitualmente si spezzano le distanze in allenamento per fare esercitazioni per essere abituati a difficoltà maggiori in partita. Non è una scusante per noi per non fare la nostra gara. La difficoltà sarà, come ha detto Di Lorenzo, che lo Spezia sa come stare in campo, spero Gotti sia in panchina perché ha avuto un problema, è una persona che merita, ha fatto vedere la passione che ha per questo sport e mi auguro di poterlo salutare. Loro sono bravi anche a palleggiare, in possesso hanno calciatori tecnici e veloci, riconoscono il guadagnare terreno velocemente andando ad attaccare lo spazio dietro la linea difensiva, sono le loro armi migliori e dovremo essere attenti nelle preventive, dovremo essere bravi a fare la partita ma anche nella testa per correre all'indietro dietro le loro verticalizzazioni perché hanno anche preso un attaccante veloce (Shomurodov, ndr). Gara dell'andata? Io non me la ricordo. Un titolare domani? Osimhen".

Infine, un pensiero a Pioli e Mourinho, che hanno detto di meritare un altro risultato nello scontro diretto. "A volte si dicono delle cose per mantenere l'entusiasmo dei propri calciatori, serve per avere più risposte in vista della gara seguente, secondo me noi abbiamo portato a casa dei risultati anche lottati tipo quello di Milano e fatto poi delle vittorie combattute dopo gare abbastanza equilibrate, ma meritate come quelle contro la Roma. Per noi l'analisi è differente, abbiamo vinto e quella gara l'abbiamo disputata in quel modo lì".

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