NAPOLI

Napoli, la Fiorentina non è una sentenza: "Non si deve e non si può mollare!" 

Il pari del Milan a Torino tiene tutto aperto in vetta alla classifica, Insigne e Osimhen ci credono ma bisogna 'fare pace' con il Maradona

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"È una sconfitta che ci costa molto, quasi una sentenza" ha detto amareggiato Luciano Spalletti dopo il ko del Maradona contro la Fiorentina, il quinto quest'anno tra le mura 'amiche', ma il pareggio nel posticipo del Milan tiene la vetta della classifica a soli due punti di distanza (o virtualmente a 3 se l'Inter vincerà il recupero contro il Bologna). Il sogno scudetto in casa Napoli, dove manca da 32 anni, è ancora concreto e lo dimostrano chiaramente le parole dei giocatori simbolo degli azzurri.

Già dopo il match contro i viola Kalidou Koulibaly, a caldo, aveva indicato la via ai suoi compagni puntando anche il dito sulla fragilità difensiva degli azzurri ("Dobbiamo lavorare, sono 4-5 partite che prendiamo sempre gol"), in serata è arrivato poi l'urlo di capitan Insigne, che su Instagram ha chiesto al Napoli di reagire: "Non si deve e non si può mollare!". E poi "Forza Napoli Sempre" e tre cuori azzurri. L'immagine scelta dal numero 24 è quella della squadra prima di scendere in campo contro i viola, abbracciati e pronti a combattere come dovranno essere fin dalla prossima partita, ancora in casa, contro la Roma. Sullo stesso tono Osimhen: "Sconfitta che fa male ma non lasciamo cadere le speranze, continuiamo a crederci".

E proprio il Maradona, che per la sfida alla Fiorentina è tornato a riempirsi al 100% con 55mila spettatori, sta diventando un fattore negativo nella corsa al tricolore degli azzurri. Come successo contro Barcellona e Milan, quando lo stadio si è riempito al massimo (per le capienze consentite), contro i viola è arrivata un'altra sconfitta, la quinta casalinga di questo campionato. Come se la squadra soffrisse la pressione della propria piazza, mentre lontano da Fuorigrotta la banda Spalletti viaggia a un ritmo da primato con 37 punti in 16 partite e 2,3 di media punti.

La prossima gara però sarà ancora a Napoli, contro la lanciatissima Roma di Mourinho: subito l'esame giusto per 'fare pace' con il Maradona e con la sua gente, ma per farlo, come ha sottolineato Koulibaly, bisognerà anche rimettere a posto la fase difensiva (il Napoli ha subito gol in tutte le ultime otto giornate di campionato, dopo che aveva ottenuto quattro clean sheets nelle precedenti otto). La classifica è corta, la corsa al titolo è apertissima e il Napoli ci crede: lo scudetto passa per (il) Maradona, proprio come 32 anni fa...

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