L'ANALISI

Il Napoli crea e distrugge: con il Sassuolo il riassunto della stagione

La partita di Reggio Emilia evidenza i pregi e i difetti della squadra di Gattuso

  • A
  • A
  • A

Detto che, alla fine, il pareggio è anche un buon risultato, vista la prestazione del Sassuolo, subire il gol del pareggio su un rigore evitabile a un secondo dalla fine farebbe saltare i nervi a chiunque. Infatti è successo a Insigne che si è rivolto non proprio amichevolmente ai propri compagni e all'allenatore. Una normale situazione da campo che però la dice lunga sullo stato nervoso di una squadra che si ritrova a vivere una stagione assurda, piena di partite come quella di Reggio Emilia.  

Gattuso lo ripete da mesi ma non c'è proprio nulla da fare: la mancanza di concentrazione nei momenti cruciali è il vero e proprio limite di una squadra che, come valore della rosa, è inferiore a poche in Serie A. Invece, per l'ennesima volta, si butta via a un passo dal traguardo e ora, con l'Europa League abbandonata dopo l'eliminazione con il Granada, il vero obiettivo stagionale (il posto in Champions) si allontana ancora di più.

La prestazione degli azzurri, in fase offensiva, è anche convincente. Insigne è tornato quello dei bei tempi, con un gol annullato, l'assist per il 2-2 e il rigore del vantaggio. Buona anche la prova di Zielinski, capace di fare la differenza in copertura e di dare il giusto supporto, anche in zona gol, quando ha la palla tra i piedi. Contro una squadra che fa della costruzione bassa il proprio credo, il Napoli ha cercato di sporcare le giocate avversarie fin dalla prima impostazione del portiere, portando quattro giocatori al limite dell'area neroverde. Il Sassuolo, però, è stato spesso in grado di superare la prima linea di pressione mettendo in difficoltà gli azzurri con giocate in velocità, anche se, come spesso capita, i gol il Napoli se li è fatti da solo, come dimostra l'autorete di Maksimovic, il fallo di Hysaj per il tiro dal dischetto di Berardi per il 2-1 e l'assurdo rigore procurato da Manolas al quarto di recupero. 

A poco valgono i tentativi di impostare da dietro e le buone prestazione dei singoli (Insigne, Zielinski e Di Lorenzo), quando ci si butta via a ogni azione avversaria nei pressi della propria area di rigore. 

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments