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LA SENTENZA

Morte di Astori, condanne fino a un anno per i medici imputati falso

Condanne fino a un anno per i dottori coinvolti nella scomparsa dell'ex capitano della Fiorentina 

13 Giu 2025 - 13:18

Al processo per la presunta falsificazione di un certificato medico rilasciato a Davide Astori, il capitano della Fiorentina morto il 4 marzo 2018 mentre era con la squadra in trasferta a Udine, il tribunale di Firenze ha condannato a un anno di reclusione Giorgio Galanti, ex direttore di medicina sportiva di Careggi e a otto mesi la dottoressa Loria Toncelli e il professore Pietro Amedeo Modesti, accusato anche di distruzione di atto vero.

Il pm Antonio Nastasi aveva chiesto invece tre anni e mezzo per Galanti, un anno e quattro mesi per Modesti, suo successore, e tre anni per Toncelli: il tribunale ha inflitto condanne più lievi perché non ha riconosciuto la sussistenza dell'aggravante del certificato fidefacente.

Inoltre ha respinto le richieste di risarcimento sollecitate dagli avvocati per le parti civili, ovvero la compagna Francesca Fioretto e la figlia Vittoria, assistite dall'avvocato Alessio Mazzoli, i genitori e il fratello del calciatore. 

Per la morte di Astori Galanti è stato già condannato in via definitiva per omicidio colposo a un anno di reclusione con la sospensio condizionale. La condanna, inflitta in primo grado e secondo grado, è stata confermata a marzo scorso dalla Cassazione.

Secondo l'accusa il decesso di Astori fu provocato da cardiomiopatia aritmogena ventricolare, patologia che non fu diagnosticata. Galanti, ex direttore di medicina sportiva di Careggi e un passato da consulente sportivo della Fiorentina, è stato imputato dell'omicidio colposo per aver rilasciato due certificati di idoneità agonistica al giocatore, tralasciando, questa l'accusa, di svolgere alcuni esami in contrasto con le linee guida sanitarie.

"FATTO COMMESSO A PRESCINDERE DALLE RESPONSABILITÀ"

"A prescindere dalle responsabilità penali, civili, dalle responsabilità in termini legali, comunque il fatto oggi c'è, è emerso che è stato commesso, quindi è giusto che esca fuori questa cosa, perché il fatto "è stato commesso, a prescindere dalle responsabilità", queste le parole di Francesca Fioretti, la compagna di Davide, dopo le condanne di stamani di tre medici. 

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