VERSO FIORENTINA-MILAN

Verso Fiorentina-Milan, parla Pioli: "Scudetto? Giochiamocela al massimo. Ibra titolare"

Il tecnico rossonero: "Quella di Firenze non è mai una partita normale per me"

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Due sconfitte consecutive tra campionato ed Europa League senza segnare, l'emergenza continua. Il percorso del Milan riprende da Firenze dove Stefano Pioli, sfidando il proprio passato, dovrà inventarsi ancora una volta la formazione recuperando però Ibrahimovic: "Per me non sarà mai una trasferta come le altre - ha ricordato in conferenza -, ma dobbiamo vincere per riprendere il nostro cammino. Siamo in piena lotta scudetto e in queste 11 giornate che mancano dobbiamo fare il massimo. Zlatan sarà titolare, non so che tenuta abbia, ma c'è bisogno di lui".

LE PAROLE IN CONFERENZA

Il gioco "sano ed evoluto" è il vero patrimonio della stagione?
C'è grande dispiacere per il cammino europeo, ma siamo usciti ancora più consapevoli delle nostre qualità ma anche del fatto che a certi livelli i dettagli fanno la differenza. Noi purtroppo solo in area di rigore siamo stati meno precisi di quanto avremmo dovuto essere.

Com'è tornare a Firenze?
E' stata la situazione che ho vissuto di più da giocatore e allenatore, poi anche per quello che abbiamo passato nella tragedia di Astori. Non sarà mai una partita normale per me o un avversario normale. L'anno scorso ricevetti una grande accoglienza. Sarà una partita complicata, ma possiamo fare bene.

Ibrahimovic sarà titolare?
Zlatan ha giocato qualche minuto con lo United, non so se avrà novanta minuti, ma sarà titolare. La sua presenza ci dà tanto.

Ibra punta allo scudetto: ce la potete davvero fare?
Le parole di Zlatan mi sono piaciute tantissimo, anche se sappiamo che non poteva dire altro visto di chi stiamo parlando. Mancano 11 giornate di campionato e in piena lotta, dobbiamo provare a vincerle tutte giocando al massimo ogni partita con le nostre idee e caratteristiche. Quella di Firenze sarà la partita più complicata perché veniamo da un momento impegnativo e faticoso, ma non ci interessa. Siamo lì e giochiamocela al massimo.

Come si spiega il calo di Calhanoglu?
Tra Covic e infortuni ha perso brillantezza. Ha fatto tantissimo nel nostro percorso, ma chiaramente sta cercando di ritrovare la migliore condizione psicofisica e presto tornerà a essere determinante. E' fondamentale nel nostro gioco.

Senza tutti questi infortunati, il Milan dove potrebbe essere?
Potrebbe essere tante cose, ma le stagioni sono queste qua. Che fosse complicata e impegnativa lo sapevamo, fino a oggi siamo la squadra che ha giocato più partite e stiamo passando da momenti delicati. Io sento che il momento difficile è alle spalle perché le ultime prestazioni sono state soddisfacenti, perdendo per episodi, ma mettendo sul campo voglia di lottare e giocare. Mi aspetto un gran finale dalla mia squadra.

Come vi spiegate tutti questi infortunati?
Sicuramente sono stati troppi e qualche giustificazione c'è. In alcune situazioni qualcosa ci è sfuggito, e non dovrà più accadere. Ci stiamo lavorando perché non siamo soddisfatti di questi numeri, malgrado le attenuanti tra preparazione veloce, covid e tante partite. Dovremo fare meglio. Mi auguro che dopo la sosta avremo qualche giocatore in più per il rush finale.

Bennacer è disponibile? Hai mai pensato di spostarlo in alternativa a Calhanoglu dietro la punta?
Sta meglio ed è stata la prima settimana dopo Belgrado dove ha lavorato a ritmi alti, ma non partirà dall'inizio a Firenze. In passato ha giocato da trequartista, ma abbiamo bisogno di altre caratteristiche in quella posizione lì. Se ci fosse bisogno potrebbe giocare anche lì, ma l'importante è che stia bene.

Vlahovic si può paragonare al giovane Ibrahimovic?
Sta crescendo bene, merito della sua forza di volontà perché è un lavoratore incredibile. Quando ti alleni con determinazione sei destinato a migliorare perché ha un grande potenziale. E' molto giovane, eviterei i paragoni che non gli fanno bene.

Dalot dà il meglio a sinistra anziché a destra?
Ha caratteristiche speciali, sicuramente più simili a quelle di Theo. E' cresciuto in fase difensiva, ma può fare meglio ed è più portato ad attaccare. Saprà diventare un giocatore completo, ma per lui sarebbe meglio dargli una posizione definitiva.

Come reagirà la squadra a Firenze?
Giusto essere delusi perché l'Europa League era un obiettivo importante. Abbiamo dimostrato di essere al livello dello United, ma ho visto i ragazzi determinati e attenti. Dobbiamo reagire da grande squadra.

Il Milan per rendere deve restare compatto e corto?
Assolutamente sì, sono caratteristiche che servono sempre. Avere una squadra che resta vicina semplifica molto, poi è la qualità nell'ultima parte di campo a fare la differenza.

Ti offende che i media dicono che la corsa scudetto è tra Inter e Juventus? Appenderai questi titoli nello spogliatoio?
Chi ha detto che non l'abbia già fatto...

Sei contento che Ibra, Bennacer e Calha vadano in nazionale?
Siamo orgogliosi quando nostri giocatori vengono chiamati. Mi auguro che tornino comunque in salute, ci fidiamo di loro e dello staff medico delle nazionali.

Al Milan serve più spensieratezza e serenità con meno tatticismo?
Quelle ti arrivano quando hai consapevolezza delle qualità e dei principi di gioco che fa sembrare tutto facile. Serve tempo e continuità, ma certamente è un modello a cui aspiriamo. Ci sono step da cui passare, anche momenti difficili, senza però smettere di credere in quello che si fa.

Nella differenza tra rendimento interno ed esterno incide l'assenza del pubblico?
Sì, è fuori di dubbio. Con uno stadio pieno alle nostre spalle, in una stagione così positiva, i tifosi avrebbero spinto nei momenti più delicati, aiutando noi e mettendo in difficoltà gli altri. Certo che accadrebbe la stessa cosa anche in trasferta. Dobbiamo tornare a vincere a San Siro.

Come ha reagito la squadra per una eliminazione immeritata?
Male, con voglia di riscatto.

Come sarà gestita la sosta?
Avremo tre fasi diverse in base alle situazioni di ognuno. Per chi va in nazionale a qualcuno farebbe bene giocare qualche partita, a qualcun altro meno. Restano qui cinque giocatori di movimento.

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