L'INTERVISTA

Pioli: "Ibra è il migliore che abbia allenato, Tonali ha grandi margini di crescita"

L'allenatore rossonero a parlato a cuore aperto al Festival dello sport di Trento

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"Ibrahimovic ha ancora tanto da dare in campo. E' una persona di livello altissimo, anche con i più giovani. Duro quando serve, premuroso nei momenti più difficili. Spero che questa sosta lo aiuti a trovare la forma migliore. In campo vede il gioco in modo velocissimo, prima di altri, oltre alla fisicità impressionante. E' il miglior giocatore che abbia mai allenato, anche se ne ho avuto un altro fortissimo: Miroslav Klose alla Lazio". Lo ha detto Stefano Pioli, allenatore del Milan, intervenuto al Festival dello sport di Trento.

Il tecnico rossonero ha parlato dei suoi quasi due anni in rossonero: "Con il Milan c'è stata subito grande sintonia. Anche quando c'è stato il lockdown. E' stato il momento del cambiamento: la nostra conoscenza si è rivelata più profonda. Nonostante il mancato obiettivo della Coppa Italia. La sconfitta con l'Atalanta per 5-0 fu pesantissima ma ci ha insegnato qualcosa di straordinario. Siamo stati bravi a ripartire con ancora più forza ed energia, grazie anche agli arrivi dal mercato di gennaio di Diaz, Ibrahimovic e Saelemaekers. Ed è nato il nostro Milan. Il Milan mio, del club e dei tifosi. Anche dalla situazione più negative si possono trarre situazioni positive e mi auguro che l'ultima partita dello scorso anno non sia il punto più alto ma vogliamo migliorare. Dobbiamo credere nel nostro percorso in Champions. E' vero che sono arrivate due sconfitte, ma dopo due prestazioni che ci hanno dato fiducia nelle nostre qualità. Con l'Atletico ho perso le staffe, un po' per nostre ingenuità, un po' per situazioni esterne. L'arbitro non è stato il migliore in campo. La classifica è molto negativa ma abbiamo ancora 4 partite da giocare. Quando investi nei giovani bisogna avere pazienza, cosa che in Italia non c'è. Ma prima o poi i risultati arrivano. Il club ha scelto bene, vedi Sandro Tonali che è in continua crescita e penso sarà importante per il Milan per molti anni o come Daniel Maldini che ha qualità e talento. È all'inizio del suo percorso. Ha un nome pesante. Il Milan ha una grande storia, per esempio ogni volta a Milanello passo davanti alla statua di Rocco e penso che guardi ogni mio allenamento. I giocatori sono stimolati dall'ambiente".

Pioli ha poi parlato dei suoi maestri: "Trapattoni è stato importantissimo, sono arrivato alla Juve davvero molto giovane. Mi ha trasmesso da subito passione ed entusiasmo, pazienza. Mi ha insegnato a usare il piede sinistro e il colpo di testa. Passione contagiosa la sua. Ho imparato a essere chiaro e diretto con i miei giocatori, anche quando ci sono delle cose che non mi piacciono. Stabilire un rapporto con i giocatori è difficile, per me che poi sono diffidente ci metto un po' a concedermi. E i giocatori ti mettono alla prova. Con Ranieri ho iniziato a farmi più domande e a interessarmi di più di cosa avrei fatto se fossi stato al suo posto. Lui me l'ha sempre detto che avrei fatto l'allenatore: mi ha insegnato che nel calcio come nella vita non c'è solo il bianco e il nero ma anche il grigio. Dagli allenatori di pallacanestro imparo la comunicazione, mi riferisco a Messina e Scariolo".

L'allenatore rossonero ha affrontato anche il tema del calcio italiano rispetto a quello dell'élite europea: "Servono strutture nuove. In Europa gli stadi sono molto più moderni e sono abituati ad accogliere un pubblico giovane. Si potrebbe partire da quello per migliorare. Spero di essere l'allenatore del Milan con il nuovo stadio".

La guida tecnica del Milan ha ricordato Davide Astori: "Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo sa benissimo i sentimenti che ho avuto verso di lui. E' stato un grande capitano. Dopo pochi giorni che ero a Firenze sapevo di avere di fronte un capitano con la C maiuscola. Tutti lo ricordano come una persona di grande valore, era stupendo". 

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