IL FUTURO

Milan, un ruolo alla Nedved per Maldini

Secondo la Gazzetta all'attuale dt potrebbe essere proposta la vice-presidenza. Intanto Rangnick è già al lavoro sul mercato

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Prima la bomba Rangnick, in realtà annunciata da mesi, poi la piccola retromarcia perché il momento non è quello adatto per dare scossoni a un ambiente che, mai come in questo momento, ha bisogno di assoluta serenità. Attorno al Milan accade un po' di tutto, tanto che la società non ha nascosto il disappunto per le notizie rimbalzate nel pomeriggio di lunedì sul futuro della panchina. Stupisce la tempistica, innanzitutto, il sasso lanciato alla vigilia della sfida contro la Juve. E stupisce l'inserimento di dettagli sull'organigramma che verrà che solo chi è all'interno del club può conoscere. Tra questi il futuro di Paolo Maldini, di fatto in bilico da quando ha cominciato a circolare il nome di Rangnick ma ora ufficialmente privato del suo attuale ruolo di direttore dell'area tecnica. 

Ma andiamo con ordine. Rangnick si occuperà dell'area sportiva completamente e sarà perciò allenatore - forse con l'aiuto di Schopp -, direttore tecnico e responsabile dell'area medica. Sulla squadra e sul mercato, insomma, farà tutto lui dalla A alla Z. Di qui la necessità di trovare un nuovo ruolo a Paolo Maldini - che ha già detto no alla proposta di fare l'ambasciatore rossonero - e, se dovesse finire al meglio la stagione, anche a Stefano Pioli. All'ex bandiera milanista Gazidis vorrebbe affidare una posizione in società simile a quella di Pavel Nedved alla Juve, vale a dire la vice-presidenza operativa. Per quanto riguarda Pioli tutto passerebbe da un eventuale faccia a faccia con Rangnick e dalla voglia, per niente scontata, di entrambi di provare a lavorare insieme. Per capirci: il range larghissimo di impegni affidati al tecnico tedesco potrebbero impedirgli di seguire la squadra costantemente sul campo. Questa parte potrebbe perciò essere proposta e affidata a Pioli. Ma il discorso, in questi termini, è davvero molto prematuro.

Tra le voci rimbalzate lunedì non poteva mancarne una di mercato (in uscita). Si è parlato di Kessie e dell'interesse, rinnovato, dell'Inter per il centrocampista rossonero. Kessie, come in fondo nessuno al Milan, non è incedibile. Ma ha un costo - almeno 30 milioni - sotto il quale il club di via Aldo Rossi non ha nessuna intenzione di scendere. Insomma, nessuno della dirigenza rossonera ha mai proposto Kessie all'Inter. E' piuttosto l'Inter che ha mosso gli agenti dei suoi esuberi per sondare il terreno con il Milan. Lucci, costantemente presente a Casa Milan, ha proposto Vecino. Riso si è fatto avanti per Gagliardini. Per entrambi, al momento, nessun margine di trattativa. Intanto perché Rangnick per il centrocampo ha altri obiettivi (Bakayoko eventualmente e Szoboszlai, dato in avvicinamento). Quindi perché i mercati sondati sono altri e i profili dei giocatori cercati molto diversi. E infine, dettaglio ovviamente impossibile da sottovalutare, gli interlocutori milanisti attuali non saranno come detto quelli futuri. Quindi c'è un mercato fatto di agenti che propongono e un altro mercato che da tempo muove i suoi passi tra scouting e conoscenze dirette di Rangnick. In questo marasma, e con tutto il calcio che c'è ancora da giocare, la certezza è solo una: che la rivoluzione, di nuovo, è già cominciata.

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