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L'INTERVISTA

Milan, senti Pellegrino: "Voglio tornare per restare, i tifosi abbiano fiducia in me"

Il difensore di proprietà dei rossoneri in prestito all'Huracan: "In questi 18 mesi sono cresciuto molto"

11 Mag 2025 - 14:13

Marco Pellegrino ha raccolto solo una presenza in carriera con il Milan, ma vede il proprio futuro a tinte solo rossonere. Il difensore argentino di proprietà del Diavolo ma in prestito all'Huracan, 22 anni, lo ha detto a chiare lettere nel corso di un'intervista ai microfoni di gianlucadimarzio.com: “In questi 18 mesi sono cresciuto molto. In estate voglio rientrare e prendermi il Milan”.

Sull'esordio in rossonero: “Al 19’ si fa male Kalulu. Pioli si gira e mi chiama: ‘Marco, entri tu’. Tolgo la pettorina e vado in campo, sono al settimo cielo. Ma dopo un’ora sento dolore alla caviglia e mi fermo: non ho neanche finito la partita”.

Sulla stagione con l'Huracan: "Mi sento una persona diversa rispetto a due anni fa, quando sono arrivato al Milan. Allora avevo giocato solo una manciata di partite con i grandi, al Platense. Adesso ho esperienza: sono titolare e gioco in competizioni internazionali. In questo diciotto mesi di prestiti sono maturato molto”.

Pronto per il Milan: “Quando sono arrivato al Milan ho preso due mesi di lezioni per ambientarmi meglio. Così sono partito in prestito a gennaio per prepararmi a tornare più forte. E ora sì, mi sento pronto. Fisicamente e mentalmente”.

La chiamata del Milan: “Mi stavo allenando con il Platense. Viene da me uno scout del club e mi spiega: ‘Marco, il Milan ti sta monitorando e potrebbero mandarci un’offerta a breve’. Il… Milan? Wow. Chiamo subito il mio agente e lui si mette in contatto con i rossoneri. Inizia la trattativa: la dirigenza era decisa a prendermi e così il mio agente vola in Italia con il presidente del Platense. In pochi giorni chiudono l’accordo e in meno di una settimana ero anche io a Milano”.

L’emozione? “Incredibile. Quando chiama un club così puoi solo accettare. Ho subito chiamato la mia famiglia: erano in America per uno scalo aereo, hanno cambiato i biglietti e sono volati a Milano per stare con me nei giorni della firma”.

Sulla prima e unica stagione in rossonero: “In spogliatoio ho legato molto con Musah, che parla un po’ di spagnolo per gli anni a Valencia, e con Reijnders. Tijji è un ragazzo fantastico e un giocatore fenomenale. E poi mi hanno aiutato due leader come Giroud e Kjear. Olivier ha vinto un Mondiale a 31 anni e una Champions a 34. E anche Simon ha alzato il primo Scudetto a 34: mi hanno sempre detto di lavorare in silenzio e avere pazienza per ottenere grandi risultati nel tempo”.

Futuro: “I tre prestiti sono serviti proprio a questo. In estate vorrei rientrare al Milan per restare, anche se so che non sarà semplice. Con il club ho un ottimo rapporto e spero possano vincere la Coppa Italia. E ai tifosi dico di avere fiducia in me: voglio prendermi il Milan”.

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