L'ANALISI

Milan sempre più nel baratro e ora il calendario fa paura

Giovedì la Spal, poi Lazio, Juve e Napoli. E torna di tendenza #PioliOut

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Senza testa, senza cuore, senza qualità e condannato da errori madornali. Il Diavolo a Roma sprofonda all'Inferno e - anche senza Halloween alle porte - vede davvero le streghe. La cura Pioli (un punto in due giornate) non ha ancora portato frutti e ora la classifica fa davvero paura: il Milan è a +3 dalla terzultima e il calendario non viene di certo in soccorso. Giovedì a San Siro arriva la Spal, prima del trittico di fuoco contro Lazio, Juventus e Napoli. I tifosi sono sconcertati e torna di tendenza #PioliOut.

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Altro che Europa o zona Champions. Questo Milan farebbe meglio a guardarsi le spalle, perché ora la classifica si fa davvero preoccupante (quinta sconfitta in nove giornate) e il calendario che aspetta i rossoneri non può fare certamente dormire sonni tranquilli. Il match di Halloween con la Spal diventa crocevia fondamentale per scacciare un po' di fantasmi e paure, una vittoria la più classica delle boccate d'ossigeno per non arrivare alla sfide con Lazio (a San Siro), Juventus (a Torino) e Napoli (in casa) con l'acqua alla gola. 

Le prossime due gare casalinghe diventano un crocevia fondamentale di una stagione che appare già segnata, purtroppo per i tifosi rossoneri in modo negativo. Se la gara con il Lecce, nonostante la beffa finale, aveva lasciato intravedere una piccola luce in fondo al tunnel, all'Olimpico in Diavolo è ricascato nei soliti peccati mortali facendo un nuovo passo indietro. Come ammesso da Pioli, la squadra "ha giocato male tecnicamente" e da salvare c'è veramente poco. Due nomi su tutti: Donnarumma e Theo Hernandez, gli unici che sembrano "giocatori da Milan". Il resto un autentico disastro: Suso e Biglia, pupilli del tecnico, sono naufragati senza attenuanti, così come Conti, un giocatore ormai da tempo perso alla causa. E mentre sui social impazza nuovamente #PioliOut, il tecnico è chiamato a trovare al più presto una soluzione, lavorando soprattutto sulla testa e mettere freno al più presto a una depressione che ha già colpito i tifosi e che rischia di intaccare un po' tutto l'ambiente. "Povero diavolo, che pena mi fa" cantava Riccardo Cocciante. Una strofa che riassume al meglio il pensiero di tanti tifosi ormai rassegnati: di questo passo ci vorranno altro che 10 anni per tornare agli antichi fasti.

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