L'INTERVISTA

Milan, Scaroni: “Per il salto definitivo servono stadi nuovi. PSG? Io non dimentico”

Il presidente rossonero: “L’obiettivo è che il club generi cassa, fondamentale la Champions. Super League addio? Di sicuro non per il Real”

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Ivan Gazidis è in America e ha iniziato le cure contro il tumore così Paolo Scaroni è sempre più in prima linea, tanto che il presidente rossonero era a Trieste per l’amichevole vinta dal Milan 2-1 col Panathinaikos e ne ha approfittato per fare il punto sul bilancio del club, sul ‘momento magico dello sport italiano’ (“Dobbiamo approfittarne”), ma anche sulla Super League e sul Fair Play Finanziario, partendo dal mercato che chiuderà tra due settimane: "Il Milan rilevo che ha speso 70 milioni in questa sessione”.

Getty Images

“È vero però che le squadre italiane sono meno attive rispetto a quelle degli altri campionati - ha dichiarato il presidente rossonero al Corriere della Sera - E qui bisogna fare un ragionamento: primo, i mercenari sono ormai rarefatti. Secondo: finché abbiamo stadi obsoleti e servono incredibili lungaggini burocratiche per farne di nuovi, resteremo la Cenerentola d'Europa. I tifosi che chiedono i risultati sportivi dovrebbero sostenerci in questa battaglia. E in loro confido molto".

A proposito di stadio, a che punto è il nuovo San Siro? “A Milano siamo in epoca elettorale, ma non vedo nessuno che si opponga. Non la giunta Sala che ha studiato il progetto con attenzione e riconfermato l’intenzione a procedere al via libera dopo che noi abbiamo realizzato le 16 varianti richieste. Anche l’opposizione sembra favorevole. Mi auguro una rapida approvazione perché sono già passati due anni dalla presentazione del progetto e a Milano le cose si fanno”.

Nel corso dell’intervista Scaroni ha anche ricordato che il Milan nel periodo pre-pandemia incassava meno di 40 milioni dallo stadio e che in Champions League incontrerà club che invece ne ricavano oltre 100. Per questo il ritorno dei tifosi sugli spalti viene accolto con soddisfazione: “È un primo passo importante, di cui sono grato al presidente Figc Gravina e a quello di Lega Dal Pino. Certo, non mi sfugge che in Germania, Francia, Inghilterra siano aperti al 100%. Speriamo di arrivarci anche noi”.

Un occhio anche al bilancio rossonero che, nonostante il passivo dovrebbe comunque essere di circa 100 milioni di euro, è in continuo miglioramento: "Io posso dire che il risultato '21-'22 è meglio di quello '20-'21 – ha detto Scaroni - che era meglio del '19-'20. Il nostro obiettivo è avere un Milan che generi cassa: lo cominciamo a vedere. Abbiamo stretto 20 nuove partnership: il Milan dell'anno scorso è piaciuto molto. L’obiettivo è sempre quello di qualificarsi in Champions League".

Problemi di bilancio che di certo non sembrano avere a Parigi, tanto che il PSG sembra non avere limiti in questa sessione di calciomercato: “Io non dimentico che esiste ancora il financial fairplay e soprattutto non dimentico che il Milan è stato colpito duramente, con l’esclusione dall’Europa League. Ho troppa fiducia nella Uefa per non pensare che non si comporti con altri come si è comportata con noi in caso di violazioni. Mi auguro che se ci sono stati modi per sfuggire in passato non si ripetano e si faccia un rigoroso calcolo tra i risultati economici e gli acquisti fatti”.

Infine una battuta sul progetto Super League: “Mi pare che i propugnatori, in particolare il Real Madrid, siano lontani dal desistere, anche rassicurati dal tribunale di Madrid che li ha messi al riparo dalle sanzioni Uefa: immagino siano pronti a fare modifiche, a cercare un compromesso con l’Uefa, ma credo che per loro un simile progetto possa avere ancora chance. Per il Milan invece il progetto è accantonato – ha aggiunto Scaroni - Difficile rispondere per il futuro, dipende molto da come le istituzioni come la Uefa si posizioneranno e da cosa diranno gli appassionati. Ma qualsiasi progetto dovrà essere concertato tra le parti”.

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