Milan, Montella: "Non commento parole Maldini"

Il tecnico: "Qui stanno realizzando un progetto importante, spero Totti non giochi"

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Per Vincenzo Montella è sempre una sfida particolare contro la sua Roma. E questa volta c'è un motivo in più contro il Milan sarà l'ultima sfida di Totti a San Siro: "E' nato un bel rapporto nel tempo. Andiamo molto d'accordo, perchè non ci sentiamo mai. Ci vediamo spesso perchè le nostre mogli si vedono. C'è grande stima e rispetto. Non so se sia la sua ultima partita a San Siro. Ha fatto grandi cose a San Siro, quindi mi auguro che non giochi".

"Ha fatto la storia della Roma e del calcio italiano - prosegue Montella - gli auguro di fare la miglior scelta possibile con la massima serenità". Sul Milan come all'andata a Roma: "Serve un Milan migliore. Dobbiamo essere più determinati". Sulla Roma: "Mi fa piacere che questa settimana siate più concentrati sugli avversari. La Roma è ferita dal derby, ma so anche che hanno calciatori di grandissima qualità e personalità. Mi auguro di non trovarla arrabbiata, sarà una partita molto difficile. E' una squadra che lotta per il secondo posto e fino a poco fa lottava per lo Scudetto".

Poi sulle parole di Maldini, che ha spiegato il suo rifiuto al nuovo progetto cinese ("Ho ancora dei dubbi, c'è tristezza per l'uscita di scena di Berlusconi. Ci siamo incontrati per lavorare insieme ma non ci siamo accordati"): "Nutro grande stima, non posso commentare le sue parole non essendo lui all'interno. Io so che stiamo provando a costruire qualcosa di importante, so che c'è un piano economico importante. Vedo che c'è la dirigenza presente, lavorano quasi 20 ore al giorno, probabilmente più di un allenatore. Ci sono le risorse e soprattutto le persone. Quindi sono contento, per il resto ognuno ha il proprio punto di vista".

Montella che poi difende De Sciglio beccato dal pubblico di San Siro: "De Sciglio è molto stimato dalla parte tecnica e dalla società. Ha attraversato un momento non facilissimo, è estremamente sensibile e serio. Mi aspetto dal pubblico che possa sempre incoraggiare tutti i calciatori. Accetto i fischi, ma quando un calciatore viene fischiato mi sento fischiato anche io. Mi auguro che ci sia una tregua. Laddove ci fosse bisogno di lui, mi auguro che per lui non ci sia un clima ostile e poi a fine anno decideremo cosa fare, anche insieme al pubblico, di De Sciglio. Vi chiedo, se possibile di sostenere lui e la squadra, perchè sarà fondamentale creare un clima di unione. Se giocherà ci sarà la gerarchia che c'è stato tutto l'anno che probabilmente per me non è la gestione ottimale di come stabilire il capitano, ma essendo arrivato in corsa ho preferito lasciare le gerarchie passate".

Sulla fascia da capitano l'allenatore rossonero ha un suo personale punto di vista: "Secondo me si dovrebbe scegliere insieme, seconda la stima dei compagni. Donnarumma? E' un bambino, e poi a me non piace che sia il portiere il capitano". Il tecnico analizza poi le difficoltà della squadra in zona gol: "Alcuni ci pensano più di altri, non mi riferivo solo agli attaccanti, ma anche agli altri calciatori. Non è un problema di Bacca e Lapadula, loro ci pensano molto. Bacca sta bene, devo fare una scelta. Si sta allenando molto bene anche se viene da due partite in cui non ha giocato dall'inizio. E' molto molto competitivo. Stanno bene tutti fisicamente vedendo i database di Milan Lab. Quest'anno i dati sono migliori rispetto agli ultimi anni nello stesso periodo. Non continuo se no esagero un po'. Molto spesso un calo apparente fisico è un calo di testa e possono essere tante le motivazioni.

Sulle assenze di Bonaventura e Abate: "Mi piace attingere e ottimizzare a quello che ho a disposizione. Bonaventura è arrivato in Nazionale e ha caratteristiche molto importanti. La corsia di destra è stato uno dei punti di forza del girone d'andata. Un calciatore simile ad Abate non lo abbiamo in rosa, è quasi un'ala e Suso aveva anche più spazio. Ho dovuto cambiare qualcosina, però sono cose che capitano". Sul caso Muntari Montella è netto: "Credo che rispetto a quanto sia successo in campo, l'arbitro abbia seguito il regolamento. Era un suo dovere. La corte d'appello credo abbia messo davanti i diritti dell'uomo rispetto al calciatore. Dovremmo tutti vivere questo sport come un divertimento senza altri fini".

Il sesto posto, che vale il preliminare di Europa League, per il tecnico campano non può essere snobbato: "Siamo un po' calati tutti perchè tutte le squadre hanno spinto molto per andarci. E' una competizione la cui prima parte è un po' sotto al livello del campionato italiano, mentre la seconda parte come livello è superiore a molte partite della Serie A. In più, vincendola, ti darebbe la possibilità di disputare la finale di Supercoppa Europea e di partecipare alla Champions l'anno prossimo. Quindi se il calciatore non ha l'ambizione di questo, deve cambiare mestiere". L'ultima battuta è su un possibile ritorno alla Roma: "Io la Roma l'ho già allenata, ho vinto un derby con doppietta di Totti e giocato in Champions. Magari ci tornerò con lo stadio nuovo."

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