LA PRESENTAZIONE

Milan, Giroud: "Un onore giocare con Ibra, ma la formazione la decide Pioli"

"Il mio cliclo al Chelsea era finito. Sono qui per lasciare il segno e vincere"

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Dopo essere già andato a bersaglio nell'esordio in amichevole contro il Nizza, Olivier Giroud si è presentato ai tifosi del Milan. "Sono orgoglioso di essere qui e voglio lasciare il segno anche in questo club - ha spiegato il bomber francese -. Ho vinto tanto e voglio fare lo stesso in rossonero". "Vice Ibra? Un onore giocare con lui, ma deciderà Pioli la formazione - ha aggiunto - Zlatan può agire anche da 10, non è impossibile la convivenza".

giroud
Getty Images

LA CONFERENZA DI GIROUD
Idoli rossoneri
"Quanto ero giovane, mi ispiravo ai giocatori dell'Arsenal e del Milan. Tra i rossoneri ho sempre ammirato Jean-Pierre Papin, Shevchenko e Van Basten. Sono orgoglioso di giocare nel Milan. E' un grande onore giocare in un club dove hanno giocato grandi giocatori come Maldini. Parlare con lui è stato un altro sogno realizzato".

Concentrazione e motivazione
"La concentrazione mentale è fondamentale nel calcio. Vorrei dare il mio contributo per aiutare le giovani promesse del calcio rossonere e far valere la mia esperienza. Vorrei essere per loro come un fratello maggiore e spiegare loro come sia importante lavorare duro. Senza sofferenza non ci si può mettere in gioco. Voglio essere un grande giocatore, ma anche una bella persona. Ed è per questo che cerco di aiutare le persone attorno a me comportandomi da professionista". 

La coppia Giroud-Ibra
"Prima di tutto vorrei dire che è un grande onore poter giocare insieme a un grande calciatore come Ibra. E' il mister però che disegnerà la squadra e spetterà a lui decidere come giocheremo e la formazione. Penso che sia semplice avere una buona intesa con giocatori come Zlatan e penso che possiamo essere complementari indipendentemente dal modulo. Ibra ha una grande personalità. Sono sicuro che saremo un'ottima coppia e non vedo l'ora di scendere in campo con lui. Sono arrivato con umiltà al Milan e per lavorare duro. Sarà Pioli a decidere. Potrà contare su due attaccanti con qualità differenti".

Posizione in campo con Ibra
"E' un argomento che preoccupa molti, ma io non sono l'allenatore e non so dire molto da un punto di vista tecnico o tattico su me e Ibra. Ma ripeto che non vedo l'ora di allenarmi con Zlatan. Posso adattarmi a tutte le situazioni e non è impossibile vederci giocare insieme secondo me. Potremmo avere un'ottima intesa con le nostre caratteristiche complementari. Ibra ultimamente agisce più da play in attacco e potremmo divertirci a giocare insieme. Ma non è questa la questione più importante. Non si parla di Ibra o Giroud, ma di una squadra con tanti buoni giocatori. Vogliamo dare il massimo per questa squadra. Più opzioni abbiamo, meglio è".

Obiettivi personali e gol
"Sono qui per segnare e lasciare il segno come ho fatto nelle squadre in cui sono stato. Voglio vincere col Milan. Per quanto riguarda i miei obiettivi personali, non ho numeri precisi relativi ai gol che vorrei segnare. E ad ogni modo non lo rivelerei per non avere ulteriori pressioni. Di sicuro vorrò segnare il più possibile e ottenere il massimo per il club".

Sfida Milan e Italia nel destino
"Era un mio sogno giocare in Premier e ci sono riuscito. Al Chelsea il mio ciclo era finito e ho pensato che fosse il momento di scoprire un altro campionato, un altro Paese e un'altra cultura. Ho avuto l'opportunità di venire al Milan ed è stata la migliore soluzione possibile per me. Sono orgoglioso di essere arrivato al Milan e sono felice di essere qui. Voglio vincere e fare del mio meglio. Mi hanno accolto benissimo e mi sento bene. Potevo andare all'Inter? Sono cristiano e credo nel destino. Dio ha voluto che fossi qui al Milan e non all'Inter...". 

La Champions
"Penso che il Milan sia uno dei migliori club in Europa anche se negli ultimi anni non ha giocato in Champions. Ora è tornato al top. Credo in questo progetto e sono qui per questo. Ci sono tanti giovani di qualità e calciatori esperti come me. Possiamo fare bene in Champions. Affronteremo questa competizione con determinazione. Per me è importante giocare la Champions col Milan e sono orgoglioso di farlo".

Aumentare la pressione
"Credo molto nel progetto del Milan e voglio solo ottenere i risultati migliori. Cercherò anche di ottenere il massimo dai compagni come fa Ibra. Lo conosciamo, è un grande campione che ha vinto molto. Chiede molto a se stesso e anche ai compagni, aumentando il livello della squadra. E' così, essendo esigenti, che si ottengono i successi nello sport e nella vita".

La numero 9 e Ziyech
"Non sono molto superstizioso. Non credo che giocare bene o male dipenda dal numero che si indossa sulle spalle. Il nove del Milan l'hanno avuto grandi giocatori come Inzaghi, Van Basten e Papin, ma questo non mi mette pressione. Non mi spaventa, mi piace il numero nove. Hakim Ziyec è un grande calciatore anche se non abbiamo giocato molte gare insieme. Tecnicamente è molto forte e ha esperienza. Più giocatori di qualità ci sono nel Milan, meglio è. Sarò felice se potrò giocare anche con lui". 

Vice Ibra
"Non mi considero un'alternativa a nessuno. Sono qui per dare il mio contributo e Sarà Pioli a decidere chi giocherà. Quando arrivo in un club io lavoro con umiltà per giocare più gare possibili. Il Milan crede nelle mie qualità e Maldini mi ha dato fiducia e portato qui per questo. Non sono preoccupato del mio caso. Penso a dare il meglio per raggiungere i traguardi. Voglio farmi trovare pronto quando servirà". 

Il rapporto con Sarri
"Non ho parlato con Sarri prima di venire al Milan o dopo. Ma ho sentito cosa ha detto di me e mi ha fatto molto piacere. Abbiamo condiviso una stagione insieme di successo. Con lui ho finito la stagione con tanti gol. Sarri è un grande allenatore e un grande uomo. Ho trascorso molto tempo con lui e spero di fare altrettanto con Pioli, un manager di grande capacità".

Sottovalutato in Inghilterra?
"Tutti i calciatori, anche i più grandi, hanno bisogno di supporto. Ma anche Messi e Ronaldo a volte sono criticati. Penso alla mia forza mentale. Ho avuto delle difficoltà in carriera come tutti, ma le ho usate per migliorare e crescere sul campo. Non mi serve ascoltare cosa pensa la gente o guardare i social per capire se ho giocato bene o male. Conosco il livello che posso raggiungere e mi confronto solo con le persone più vicine".

Rivincita al Milan
"Mi chiamano 'nonno' in Francia perché l'avevo detto io scherzando una volta rispondendo ad alcuni commenti sulla mia età. Penso di poter dare ancora molto nel calcio come Ibra insegna. Se il tuo corpo è pronto, puoi dare il meglio. Dicono che sono troppo vecchio? E' tutta una questione di testa. Con la motivazione e la concentrazione si può arrivare lontano. Io dico che bisogna continuare ad allenarsi duramente per essere pronto. Voglio divertirmi e vincere. Non cerco rivincite al Milan"

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