L'INTERVISTA

Milan, la carica di Theo Hernandez: "Vinciamo il derby, voglio la Champions"

L'esterno rossonero si confida: "Adesso siamo più forti e il ritorno di Ibra è fondamentale: lui è un leader vero"

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E' rimasto lì a Milanello, incomprensibilmente escluso dalle convocazioni della nazionale francese, e ora sarà tra i primi a riabbracciare Zlatan Ibrahimovic. Theo Hernandez è un treno che non si ferma. Idee chiarissime, sempre, e parole che sanno di ambizione e tenacia. Intervistato dal Corriere della Sera, l'esterno francese fa il punto sul Milan di oggi e sugli obiettivi stagionali. A partire dall'appuntamento del 17 ottobre con il derby: "Ora siamo un altro Milan, possiamo farcela - dice -. Rispetto a un anno fa ci sentiamo molto più forti, siamo più forti. Tutto è cambiato. Siamo tranquilli, molto, anche se sappiamo bene che non è una partita qualunque. È il derby. Ma dobbiamo giocare come abbiamo fatto finora. Correndo, lottando. E facendo il massimo per vincerlo. Il Milan ne ha persi quattro di fila? Sì ma stavolta possiamo vincere. Ora abbiamo una squadra molto buona, c’è un gruppo vero. E la tifoseria è con noi. C’è tutto".

Inutile dire che il ritorno del suo amico Ibra è fondamentale: "Da quando è arrivato - continua - è cambiato tutto. Ci aiuta, ci parla, ci sostiene, uno per uno. Un leader". Ibra e Stefano Pioli: "Con lui le cose sono state chiare. Ci ha detto cosa fare e come farlo. È arrivato in un momento molto difficile, non vincevamo e la tifoseria non era contenta. Siamo cresciuti moltissimo. La squadra, ma anche io personalmente. È eccezionale. Quando è uscita la notizia che poteva andarsene, non ho capito perché: stava facendo benissimo. Ma per fortuna è rimasto. E ora siamo lassù".

E infatti il Milan arriva al derby da primo in classifica: "Abbiamo lavorato tanto durante la quarantena, non è un caso che non abbiamo mai perso. Ma la strada è lunga". E ancora: "Sono qui da un anno, calcisticamente il più bello della mia vita. Vivo un sogno. Dopo le difficoltà degli ultimi due anni non mi aspettavo una crescita così rapida, ma so che giocatore sono, so le mie qualità. Quando sono arrivato l’ho detto: voglio diventare il miglior difensore laterale. Ce ne sono molti e forti in quel ruolo, ma dopo un anno così ho capito che posso riuscirci".

Anche con l'aiuto di Paolo Maldini: "Devo però continuare a lavorare. Lo devo a Maldini che mi ha voluto, ai miei compagni che mi aiutano e al mio allenatore che mi sta facendo crescere. Da ragazzino ho fatto qualche stupidaggine, ma in realtà mi considero tranquillo e allegro. Maldini per me è stato fondamentale, quando mi ha chiamato non ho avuto dubbi. Il Milan è il Milan. E poi c’era lui, un campione assoluto. I suoi consigli sono preziosissimi".

Resta il tempo per ribadire l'obiettivo stagionale: "Sono felice e sono qui per tornare in Champions. Col Milan. C’è feeling, con l’allenatore e tra noi. Sarà dura, ma vogliamo farcela. E possiamo. E se succede mi tingo i capelli di rosso e di nero. In mezzo, lo scudetto del Milan".

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