Questo Milan non si ferma più. C'erano le fatiche di Europa League da smaltire ma soprattutto a Marassi contro la Sampdoria mancavano tre elementi fondamentali per i rispettivi reparti: il totem Ibrahimovic, Bennacer e Kjaer. Ma la squadra di Pioli, con lavoro di squadra, ordine tattico, quel cinismo che serve e anche tanta capacità di soffrire, porta a casa la settima vittoria consecutiva in trasferta, comprese le due dello scorso campionato (come nel 1964 con Liedholm, meglio solo nel 1993 quando furono 9 con Fabio Capello in panchina) e l'ottavo successo in 10 giornate di campionato (per un inizio migliore bisogna tornare addirittura alla stagione 1954-55...). Tre punti che tengono l'Inter a cinque punti di distanza e che fanno sognare il popolo rossonero. Troppo presto per parlare di scudetto? Forse, ma la prova contro i blucerchiati di Ranieri è un segnale importante per il presente e per il futuro: ancora senza Ibra, leader dentro e fuori, e con in campo un'età media di 23 anni, questo Milan è comunque una macchina che funziona. Sempre.
Un cammino che non conosce ostacoli: l'ultima sconfitta risale all'8 marzo scorso. E da registrare c'è anche il record di partite consecutive in gol in Serie A, 30 (e due reti da dodici gare di fila). A sbloccare il risultato a Marassi ci ha pensato Kessie dal dischetto: l'investitura di Ibrahimovic e l'errore di Firenze hanno contribuito a dargli ancora più sicurezza. Un nuovo Kessie, rinato con la cura Pioli, roccia in mezzo al campo e già a quota quattro gol in questo campionato, gli stessi realizzati nell'intera stagione scorsa. E anche un po' talismano per questa squadra: nelle 18 partite in cui ha fatto centro il Milan ha portato a casa la vittoria in ben 16 occasioni. Rossoneri in fuga e Pioli che esalta lo spirito del gruppo. E domenica prossima a San Siro contro il Parma dovrebbe rientrare Ibrahimovic. Che da fuori scalpita e fa il tifo per i compagni. Con lui è ancora più Milan. "Provate a fermarmi", le parole dello svedese ad accompagnare un video sui suoi profili social. Le rivali sono avvisate.
Grazie per il tuo commento
Sarà pubblicato al più presto, dopo essere stato visionato dalla redazione
OK