L'ANALISI

Milan grande con le grandi, per l'Europa League ora tre partite fondamentali

Dieci punti contro Roma, Lazio, Juve e Napoli ma Pioli dovrà far rifiatare qualcuno verso Parma, Bologna e Sassuolo

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Il Milan di Napoli ha tradito un po' la stanchezza di una squadra a cui Stefano Pioli ha voluto ridare certezze, non esagerando con le variazioni tattiche ma soprattutto puntando quasi sempre sui titolarissimi che stanno comprensibilmente tirando il fiato dopo le prime sei partite post-lockdown. Per inciso, sei partite senza perdere, con 14 punti conquistati su 18 e le prestigiose vittorie contro Roma, Lazio e Juventus. Un ruolino di marcia che consente ai rossoneri di vedere l'Europa League, distante solo due punti.

Ora viene il bello, o il difficile. La marcia verso le coppe europee non conosce sosta e, come ammesso dallo stesso allenatore, è giunto il momento di aumentare le rotazioni proprio quando il calendario regala tre partite dal coefficiente di difficoltà minore - almeno sulla carta - rispetto alla striscia affrontata da fine giugno: Parma e Bologna a San Siro, Sassuolo in trasferta, 

Il Milan grande con le grandi dovrà quindi dimostrare di essere sul pezzo anche contro le cosiddette piccole, anche perché - San Paolo a parte, senza dimenticare che il Napoli con l'Atalanta è tra le squadre più in forma del momento - nell'ultimo periodo l'ultimo mezzo passo falso è arrivato proprio contro la Spal.

Ciò che fa ben sperare l'ambiente è l'organizzazione della squadra, che resiste bene e si adatta ai diversi momenti delle partite e alla specificità dell'avversario. Al di là di errori individuali - vedi ieri Donnarumma o quelli dei centrali difensivi contro la Juve - l'impianto tattico è ben chiaro e deve provare di poter resistere al turnover.

Anche a quello non "forzato": per esempio vista l'evanscenza di Paquetà, Pioli vorrebbe sempre puntare sui vari Calhanoglu, Castillejo e Saelemaekers ma l'infortunio dello spagnolo e il previsto stop per squalifica del belga costringeranno il turco agli straordinari. Stringere i denti per l'Europa League, in casa Milan non si pensa ad altro.

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