L'ex capitano rossonero ha spiegato il "no" alla proposta della proprietà cinese
Il ritorno di Paolo Maldini al Milan non si farà. L'ex capitano rossonero ha declinato l'offerta della proprietà cinese e ha voluto chiarire la sua posizione con un comunicato: "Non ho mai chiesto un ruolo alla Galliani né ci sono stati problemi di soldi, ma non credo che ci fossero le premesse per un team vincente. Rimane l'amarezza per un sogno che è svanito, ma l'indipendenza di pensiero resta più importante di qualsiasi impiego".
“Il Milan è sempre stato per me un affare di cuore e passione, la mia storia, quella di mio padre e quella dei miei figli lo dimostrano e nessuno potrà cancellare questo nostro legame con i colori rossoneri. Proprio questo forte legame mi impone di essere attento, preciso e professionale nell’accettare l’incarico che mi è stato offerto; certo, sarebbe molto più facile seguire l’emozione della proposta e dire di si, senza pensare alle possibili conseguenze e partire a testa bassa in questa nuova avventura. Invece no, non posso, devo rispettare i valori che mi hanno accompagnato durante tutta la mia vita, devo rispettare i tanti tifosi che si sono negli anni identificati in me per passione, volontà e serietà, devo rispettare il Milan e me stesso.
"Siamo dispiaciuti della decisione di Paolo Maldini in merito alla nostra proposta, poiché crediamo fermamente che presto si renderà conto di quanto il nostro progetto per AC Milan sia vincente". E' la nota di Sino-Europe Sports, la capofila della cordata cinese in procinto di acquistare il Milan, commentando la decisione dell'ex capitano rossonero di rifiutare il ruolo di direttore tecnico. "Per quanto concerne le voci relative al futuro Consiglio di amministrazione di AC Milan, SES intende chiarire che la questione non è al momento all'ordine del giorno - si legge ancora nel comunicato -. La priorità per SES e' ora il closing dell'acquisizione di AC Milan".