L'ANALISI

Maignan, Tonali e Leao: un protagonista per reparto la chiave del derby

I rossoneri vincono il derby anche per la prestazione mostruosa di tre giocatori in una forma straordinaria

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Il Milan non vinceva due derby consecutivi da 11 anni. Era l'epoca in cui la squadra rossonera era piena di fuoriclasse (con un Ibra più giovane e in campo e Thiago Silva, tanto per fare due nomi...). Ora i campioni sono meno affermati ma destinati a entrare nella storia del club. Nella vittoria sull'Inter, oltre a un collettivo rodato che viaggia a memoria, hanno avuto un ruolo fondamentale tre giocatori, uno per reparto, che sono stati decisivi per un successo così importante: Maignan, Tonali e Leao.   

Il portiere, e non è una novità, ha ucciso le speranze di rimonta dell'Inter con prodezze (quella su Calhanoglu su tutte) che lo piazzano di diritto nei piani alti della classifica mondiale dei rappresentanti del ruolo. Tonali ha vinto il duello con Barella e si è reso protagonista di una prestazione mostruosa, tra palloni recuperati e assist decisivi. E poi c'è Leao. Basterebbe guardare il tabellino pensando che, oltre ai due gol, ha regalato a Giroud il pallone del gol del francese. Ma ovviamente c'è di più. C'è un giocatore che sta, piano piano, migliorando in una delle poche cose che ancora gli mancano: la continuità. Perché quando si accende, sono veramente dolori per tutti.

E poi bisognerà ripetersi. Citare, per l'ennesima volta, l'importanza di Stefano Pioli. Il Milan sa sempre cosa fare e, anche se il piano gara può variare a seconda degli avversari, le caratteristiche di base e i principi di gioco restano quelli. Nel derby ha chiesto a Tonali di allargarsi a sinistra per creare problemi di uscite e di scalate agli avversari in una porzione di campo in cui Theo Hernandez e Leao sanno essere devastanti. Ha anche rischiato molto, soprattutto per la scelta di alzare la linea difensiva e di spaccarla facendo seguire in pressione l'arretramento degli attaccanti nerazzurri dai centrali (si spiega così il vantaggio dell'Inter). Qualcosa da mettere a posto c'è anche nella maturità con cui si gestiscono finali roventi con gli avversari che ti mettono all'angolo, ma la squadra ha dimostrato che, anche se a fatica, è in grado di affrontare le difficoltà. I campioni d'Italia, insomma, ci sono ancora. Ora è venuto il momento di dimostrare di esserci anche in Europa. 

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