L'INTERVISTA

Ibrahimovic e i suoi eredi : "Mbappé capisca che non è più importante del club"

Lo svedese fa le pagelle ai grandi attaccanti europei: "Haaland mi piace, dipende se Guardiola lo lascerà diventare più grande di lui"

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Mentre continua a lavorare per tornare in campo a gennaio, Zlatan Ibrahimovic fa le sue personali pagelle di alcuni dei migliori attaccanti del momento e tira le orecchie a Kylian Mbappè: "Ha fatto la scelta giusta restando al Psg? Per sé stesso no, per il Psg sì. Si è messo in una situazione in cui è più importante del club stesso. E il club gli ha dato le chiavi per farlo - ha dichiarato lo svedese nel corso di un'intervista a Canal+ - Ma non puoi essere mai più grande del club". 

"Quando un bambino diventa forte, guadagna facilmente ha continuato Ibra - E i genitori diventano avvocati, agenti... Questo è il problema, è qua che uno perde l'autodisciplina. Oggi con le nuove generazioni genitori, madri e padri pensano di essere delle star e parlano sui giornali. Ma chi si credono di essere? Sta al figlio lavorare ed essere disciplinato. Mbappé come persona non lo conosco troppo bene. Come giocatore è fantastico. Ma quando perdi l'autodisciplina perdi la tua identità... C'è un motivo per cui Zidane è Zidane. Mbappé vuole imitarlo? Allora inizi a progredire, a non accontentarsi".

Uno che sembra non accontentarsi mai è Erling Haaland, che non ha mai nascosto la sua ammirazione per Ibra: "Mi piace molto, è un giocatore intelligente, non fa cose che non sono alla sua portata. Non si abbassa per giocare il pallone, aspetta davanti alla porta e segna. Mi ricorda giocatori come Inzaghi, Trezeguet e Vieri. Di fatto è una nuova versione di loro tre. Guardiola potrà migliorarlo? Dipende dal suo ego, se lo lascerà diventare più grande di lui oppure no. A me e agli altri non lo ha permesso".

Poi uno sguardo al Qatar e agli altri attaccanti di Deshamps: "Benzema? Ora che ha vinto il Pallone d'Oro i giornalisti cosa dicono? Durante il Mondiale in Russia dissi che Benzema meritava di essere in Nazionale, i giornalisti francesi mi attaccarono. Ora che ha vinto il Pallone d'Oro mi piacerebbe sapere cosa pensano".

Un altro che di certo merita la nazionale è Olivier Giroud: "Sì, è un vincente e una persona seria. Non è uno che farà mai 40 gol all'anno, ma porta quel qualcosa alla squadra che altri non fanno. Non è egocentrico, gioca per tutti. Quando è arrivato ha dato una grande mano alla squadra e fatto grandi cose".

Infine un commento su Paul Pogba, che invece i Mondiali di sicuro non li giocherà: "E' stato uno shock, non c'è molto da dire. Spero che stia presto bene, è un amico e lo conosco bene".

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