DILEMMA TECNICO

Dilemma Milan in Champions League: Leao problema o soluzione?

L'attaccante portoghese è la stella rossonera in campionato, ma in Europa non incide e il piatto piange

di
  • A
  • A
  • A

"Poco determinato, senza pericolosità". Ma anche "superficiale", "discontinuo" e "poco determinante". Dopo il tracollo del Milan in casa del Psg in Champions League, davanti a sua maestà Kylian Mbappé, la pioggia di critiche non ha risparmiato l'uomo simbolo dei rossoneri: Rafael Leao. Il numero 10 anche al Parc des Princes ha stentato e non è riuscito a incidere confermando il pessimo rapporto con la Champions League (2 gol in 18 partite). Ma può essere Rafael Leao il problema del Milan?

La risposta a scanso di equivoci la diamo subito: no. Rafael Leao però deve essere la soluzione a buona parte degli stessi anche e soprattutto in Champions League dove il livello delle partite è portato al massimo possibile. Anche a Parigi il portoghese ha provato a lasciare il segno, ma ancora una volta non è riuscito nel suo intento perdendosi tra uno scatto e un dribbling, mancando di incisività negli ultimi 30 metri. Non è una novità e questo fa riflettere.

Già prima dell'esordio stagionale contro il Newcastle il dibattito su Leao in versione europea era partito. Nel mirino la presunta sopravvalutazione del suo talento, da dimostrare in questa edizione della Champions League dopo quella opaca - seppur con un cammino fino alla semifinale - della passata stagione. Dopo Newcastle, Dortmund e Psg però l'etichetta non è cambiata, anzi. I numeri non sono dalla sua parte.

Dilemma Milan in Champions League: Leao problema o soluzione? - foto 1
© Getty Images

Se è vero che sta al tecnico del Milan Stefano Pioli e ai compagni di squadra di Leao proporre anche soluzioni alternative, anche a Parigi il portoghese è sembrato poco incisivo nella zona di campo più importante alternando conclusioni deboli e a lato a cross imprecisi una volta sfruttata la propria velocità impressionante. Il tutto mentre dall'altra parte Kylian Mbappé, frettolosamente e impietosamente accostato al lusitano, faceva il bello e cattivo tempo alzando appena il giro del motore. Diciotto i palloni persi da Leao (50 in totale), creando una sola vera occasione e calciando (male) quattro volte. Il tutto perdendo anche il sorriso nel finale con una veemente protesta con l'arbitro.

Un altro problema non riassumibile dai numeri è l'atteggiamento tattico, un aspetto che Pioli dovrà iniziare a considerare maggiormente. Una volta persa palla in attacco Leao il più delle volte non rientra, nemmeno accenna a un minimo di pressing nonostante il 4-3-3 rossonero porti altrettanto spesso la mezzala sinistra alla sua stessa altezza scoprendo così intere porzioni di campo. Un atteggiamento rischioso che sarebbe concepibile solo con una efficienza realizzativa in attacco a un livello superiore del portoghese che invece, il più delle volte, appare sfiduciato in partenza una volta arrivato al limite dell'area e senza quella cattiveria necessaria per cambiare le partite.

Ma quindi, ripetiamo, è Leao il problema del Milan? No, e lo ribadiamo. Ma al momento non è nemmeno la soluzione in Champions League e lo ha dimostrato suo malgrado. Dopo l'esordio nella competizione con gol all'Atletico Madrid in casa e una clamorosa traversa in rovesciata nella stessa partita, Leao si è lasciato travolgere e risucchiare dalle difese avversarie praticamente sempre ad esclusione dell'ottima prova di Zagabria contro la modesta Dinamo. Quando l'asticella si è alzata il suo rendimento è proporzionalmente calato in maniera preoccupante. Nelle due sfide con il Chelsea si è visto poco, così come contro il Tottenham nella passata stagione. Contro il Newcastle e il Dortmund in questa edizione è stato protagonista in negativo e anche a Parigi non ha mai dato la sensazione di poter impressionare tutti se non per la grande velocità. L'eccezione è stata contro il Napoli nei quarti di finale della passata edizione, non a caso una squadra italiana con un certo tipo di confidenza. Troppo poco per un giocatore che a 24 anni è chiamato alla definitiva maturazione cambiando passo anche nel modo di giocare e non solo sulla fascia.

Il Milan però deve essere consapevole che Rafael Leao è un patrimonio societario e tecnico. Il giocatore ammirato negli ultimi quattro mesi che hanno portato allo scudetto nel 2022 è capace di spaccare in due le partite, ma probabilmente deve ritrovare un contesto più organizzato che gli possa permettere anche di prendersi più responsabilità di fronte ai compagni, lasciando da parte a volte anche superficialità e sorriso per una più sana "cazzimma".

I NUMERI DI LEAO NELLE ULTIME DUE STAGIONI DI CHAMPIONS LEAGUE

Questi i numeri di Rafael Leao in Champions League a partire dal 2022/23 secondo i dati Opta.

Rafael Leao
Presenze 14
Gol 1
Occasioni Create 22
Tiri nello specchio 5
Dribbling riusciti 49
Palloni persi 193

 

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti