Da Tare a Mislintat, è il ds la priorità del Milan

Gazidis a caccia di un uomo che metta in pratica il suo progetto e rappresenti (anche a livello di comunicazione) il club

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Dettate le linee programmatiche e in attesa di conoscere la decisione di Paolo Maldini, cui è stato offerto come noto il ruolo lasciato vacante da Leonardo di direttore dell'area tecnica, Ivan Gazidis ha come primo obiettivo la ricerca di un direttore sportivo che possa mettere in pratica le sue idee di rinnovamento del Milan. Una scelta che per forza di cose non è secondaria, dato che, pur sempre passando per il benestare della proprietà Elliott, sarà proprio il ds a dover costruire la nuova squadra.

Il nome dell'uomo che dovrà affiancare Maldini al momento è top secret e non è affatto da escludere che alla fine Gazidis possa puntare su un profilo straniero - ad esempio si parla in queste ore di Sven Mislintat, attualmente allo Stoccarda ma con un passato nell'Arsenal -, ma restando almeno all'Italia il profilo che più si avvicinerebbe all'idea di calcio dell'amministratore delegato è quella di Igli Tare, cui peraltro si legherebbe un altro nome, quello di Simone Inzaghi per la panchina.

Quale che sia la direzione che il club deciderà di seguire, quel che sembra evidente è che il Milan ha assolutamente bisogno di una figura che lo rappresenti in maniera concreta e costante. Al netto del basso profilo che i Singer e Gazidis considerano di prammatica per il club, se c'è un limite che si può addebitare a Leonardo è proprio quello della scarsa comunicazione. Nei momenti più delicati della stagione la dirigenza rossonera è sembrata sempre troppo distante dall'allenatore, di fatto quasi mai sostenuto pubblicamente, e molto debole nel difendere la squadra quando, a fronte di evidenti errori arbitrali, sarebbe stata necessaria una presa di posizione.

Questa linea, che ha costretto Gattuso a prendersi sostanzialmente sempre tutte le responsabilità e gli ha probabilmente complicato il lavoro quando i risultati non sono stati positivi - pensiamo al periodo nero tra novembre e dicembre e alle settimane post-derby - ha certamente contribuito al fallimento dell'obiettivo Champions e a lasciare la sensazione di una società in certo senso senza guida. Per capirci: Gazidis è l'emanazione diretta della proprietà e come tale si è sempre comportato, Leonardo avrebbe dovuto essere l'uomo più vicino alla squadra e all'allenatore ma spesso è stato proprio Gattuso a preoccuparsi di comunicare all'esterno la linea del club.

Per questo l'uomo cui sarà affidato il ruolo di direttore sportivo dovrà anche essere un ottimo comunicatore e un ombrello per il nuovo allenatore nei momenti di difficoltà che certamente arriveranno durante la stagione. Che questi sia Tare o Mislintat o, come trapela in queste ore, il vecchio Ariedo Braida. Attenzione però: anche a Moncada, da qualche mese capo scouting del Milan, verrà affidato un ruolo di alto livello al fianco del direttore dell'area tecnica.

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