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Le Sdottorate: Tonali bomber portafortuna e un Sarri piccolo piccolo…

Fatti, numeri, curiosità dell'ultima giornata di campionato

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Proprio quando si cominciava a preparare la cerimonia di investitura per la seconda stella dell’Inter, ecco la zampata salva-scudetto di Tonali. E proprio quando si cominciava a dissertare dell’inutilità di Ibrahimovic, ecco il ponte vincente di Zlatan per il gol del 2-1 milanista all’Olimpico. Che infiamma una lotta al vertice ormai solo milanese. Out il Napoli: 1 punto in 3 partite, l’incredibile ko del Castellani, tifosi inferociti, società che ordina il ritiro, De Laurentiis pronto all’ennesimo ribaltone con Spalletti dunque non più sicuro di rimanere alla guida della ciurma azzurra per la prossima stagione. Il tutto in una giornata che ha ritrovato tanti gol (29, e manca ancora Sassuolo-Juventus) dopo un po’ di turni asfittici.

ZAMPATA - Bomber per caso, gol da vero opportunista, un po’ “alla Inzaghi”. Non ha grande confidenza con la rete Sandro Tonali che nella sua prima stagione rossonera era andato in bianco e che in questa ha già 3 centri all’attivo. Tutti peraltro in partite vittoriose: prima del gol vincente alla Lazio era andato a segno nel 4-1 al Cagliari e nel 3-2 di Bergamo.
DELUSIONE - Dov’è finito il Sarri-ball? Nella prima metà della ripresa la Lazio è stata messa sotto come una provinciale qualsiasi. Si dirà che il gol di Tonali scaturisce da errori individuali (di Marusic prima e Acerbi poi). Vero. Come è vero che la Lazio di Sarri è fuori dalla lotta Champions e rischia di non entrare neanche nell’Europa più piccola. Come è vero che questa Lazio ha 8 punti in meno rispetto a quella dello scorso anno (che doveva pure recuperare una partita). E ben 11 in meno (67 contro 56) della prima Lazio di Inzaghi, stagione 2016-17.
PARAGONI - Quando in estate l’Inter ha perso per ragioni di bilancio Hakimi e Lukaku (e di conseguenza per mere ragioni di convenienza Antonio Conte) per il tipo di gioco di Inzaghi pareva più semplice sostituire il centravanti (con Dzeko) che non l’esterno. Dopo una partenza altalenante Dumfries si sta confermando alternativa azzeccata al marocchino (che nel Psg non ha brillato, come del resto Lukaku nel Chelsea). Per lui 5 gol e 5 assist, numeri ancora un po’ deficitari rispetto a quelli di Hakimi (autore in campionato di 7 reti e 10 assistenze) ma comunque positivi e migliorabili nelle cinque partite che ancora mancano ai nerazzurri per completare il loro calendario.
PROPHETA - Ricordate, reminiscenze liceali, il detto “Nemo propheta in patria” con il verbo “est” sottinteso? Ecco, può essere il manifesto della stagione di Luciano Spalletti che ad Empoli aveva terminato la sua modesta carriera da calciatore (1992-93 in C1) e ad Empoli aveva poi cominciato (aprile 1994…) la sua brillante carriera in panchina. Il suo Napoli ha perso 6 punti contro il “suo” Empoli, vittorioso ieri in modo rocambolesco (da 0-2 a 3-2 in soli sette minuti dall’80esimo in avanti) e vittorioso all’andata con quel colpo di testa involontario di Cutrone. I 67 punti attuali sarebbero in potenza 73 e il Napoli sarebbe ancora in piena corsa scudetto…
CONFRONTI - Dopo 34 giornate il Napoli di Spalletti ha gli stessi punti (67) di quello di Gattuso dell’anno scorso. Unica differenza: oggi il Napoli ha 9 punti di vantaggio sul quinto posto (Roma) mentre allora gli azzurri erano a -2 punti dalla zona Champions.
MIRACOLO - Non possiamo sapere se la Salernitana delle ultime tre vittorie consecutive (a Genova contro la Samp, a Udine nel recupero e all’Arechi contro la Fiorentina ieri) ce la farà a salvarsi. Di sicuro Davide Nicola sta facendo ancora una volta… i miracoli. I 12 punti nelle 10 partite alla guida dei granata sono lì a testimoniarlo. Lui che nel 2017 portò alla salvezza il neopromosso Crotone e che nelle due stagioni scorse, subentrando a Thiago Motta e a Giampaolo, ha condotto brillantemente in salvo Genoa e Torino.
VIRGULTI - Nel giurassico calcio italiano si possono ancora considerare giovani dei ragazzi di quasi 25 e quasi 23 anni. Rispettivamente, Federico Bonazzoli e Andrea Pinamonti. Il gol del primo ha regalato alla Salernitana la vittoria della speranza contro la Fiorentina, la doppietta del secondo ha permesso all’Empoli di tornare a vincere 133 giorni dopo l’ultimo successo (sempre con il Napoli, al Maradona). Entrambi hanno in comune le origini… interiste ed entrambi festeggiano un primato. Pinamonti con i suoi 12 gol ha segnato più in questo campionato che in tutti i tornei di A precedenti (11 reti in totale: 5 con il Frosinone, 5 con il Genoa e 1 con l’Inter), Bonazzoli ha eguagliato, a quota 8, le sue passate performances nella massima divisione (6 centri con la Sampdoria e 2 con il Torino).

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