Napoli-Lazio è già entrata nella storia biancoceleste, tra le pagine dei ricordi più neri. Dal 17 aprile 1994, giorno della sconfitta in casa della Juve di Vialli e Baggio per 6-1, i capitolini non perdevano in campionato con cinque gol di scarto. Ma c'è un altro record a metà tra il surreale e l'inquietante che scuote i tifosi: gli otto ko negli ultimi otto incontri con il Genoa. E mercoledì, nel momento più difficile di quest'inizio di stagione, all'Olimpico arriveranno proprio i rossoblu.
Non è la prima volta che i giocatori con l'Aquila sul petto inciampano più volte consecutivamente contro la stessa compagine. Era successo anche tra il 1966 e il 1971, a quei tempi la bestia nera fu il Cagliari che però si fermò a sei vittorie di fila. Lazio-Genoa rievoca anche circostanze ben meno piacevoli di una sconfitta sul campo: il riferimento alla gara del 14 maggio 2011, terminata 4-2 per Hernanes e compagni e poi diventata protagonista nell'ambito dell'ultimo scandalo calcioscommesse, è tanto scontato quanto obbligato. Ironia della sorte: si tratta proprio questa dell'ultima volta in cui i biancocelesti hanno battuto la formazione ligure. Una coincidenza davvero da brividi. L'anno scorso la Lazio dominò all'andata a Genova ma nel finale Pinilla punì Pioli, che perse anche Gentiletti per i successivi sette mesi, e al ritorno Perotti giustiziò su rigore una squadra lanciata verso un piazzamento europeo, ugualmente raggiunto a maggio. Numeri e statistiche a parte, mercoledì servirà una pronta reazione. Mancheranno ancora De Vrij, Biglia, Klose e Candreva, ma cancellare il San Paolo è il diktat del mini ritiro cominciato oggi. L'occasione giusta per demolire, finalmente, un incubo rossoblu che dura ormai da quattro stagioni.
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