VERSO LAZIO-GENOA

Lazio, Sarri: "Giocare in Europa ci sta tritando, è il nostro limite"

Il tecnico biancoceleste: "La squadra si allena bene e si applica, ma non sappiamo gestire il doppio confronto"

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Dopo la sconfitta contro il Sassuolo, la Lazio deve riprendere la marcia in campionato e per farlo ospita il Genoa di Shevchenko. La prima stagione in biancoceleste di Maurizio Sarri sta procedendo tra alti e bassi: "Questa squadra si allena bene e si applica a buon livello - ha commentato Sarri alla vigilia del match -, ma è l'Europa League che ci sta tritando. Per colpa nostra. Dopo le gare in Europa abbiamo una media molto più bassa, non riusciamo a gestire partite così ravvicinate. E' il nostro limite".

Le difficoltà della sua squadra per Sarri sono evidenti: "Questa al momento è la differenza tra una squadra forte e una normale, perché una squadra forte riesce a strappare uno 0-0 o a vincere non meritando, mentre noi arriviamo completamente scarichi".

Il campionato ora metterà di fronte alla Lazio prima il Genoa e poi il Venezia prima di Natale: "Mi aspetto che la squadra si giochi queste sfide, in passato abbiamo perso perché non abbiamo giocato. Dobbiamo limare dei difetti, ma mi aspetto due gare giocate fino in fondo. Vogliamo costruire una squadra giovane destinata a crescere nel tempo".

Il problema del gruppo però è inconscio secondo Sarri: "Nessuno vuole arrivare scarico alla partita, ma essendo una cosa che non vuoi è più difficile da risolvere. Dopo l'Europa i nostri risultati parlano chiaro, ma dobbiamo trovare il modo di fare punti in situazioni difficili. Al momento non abbiamo dimostrato di essere una squadra forte".

La Lazio deve fare i conti anche con diversi acciacchi: "Spero di recuperare sia Zaccagni, che Pedro e Luis Alberto. Si sono allenati tutti e tre. Sono previsti pochi tifosi anche per l'orario, ma se la squadra fa bene il grande pubblico torna, è una conseguenza".

In classifica la Lazio è attardata: "Non esageriamo nel puntare alla Champions, è stata fatta un anno in un momento storico in cui non c'erano né Inter né Milan. La situazione adesso è più complicata rispetto agli ultimi due anni. Nella testa dei giocatori ci deve essere solo la voglia di non mostrare certi difetti".

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