MILAN-INTER 0-3

Lautaro, Lukaku e Handanovic firmano la fuga Inter: Milan travolto 3-0

Gran primo tempo e vantaggio di Lautaro, poi nella ripresa ancora Lautaro e Lukaku stroncano la reazione milanista

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L'Inter stravince il derby e lascia il Milan 4 punti dietro. Presto per parlare di fuga ma Conte può decisamente essere soddisfatto dell'interpretazione: ottima Inter nel primo tempo (vantaggio di Lautaro), poi nella ripresa - iniziata con una sfuriata degli uomini di Pioli - sono arrivati i due colpi del k.o. con una perfetta combinazione chiusa ancora da Lautaro poi con un'azione personale pazzesca di Lukaku. 

I primi colpi d'approccio fanno capire che l'Inter in questo momento ha le idee chiarissime. Punta dritto l'obiettivo, verticalizza in un nonnulla, non gira mai alla larga. Ancora più chiare sono le idee di Romelu Lukaku: non gli basta essere decisivo per la sua squadra. Vuole dimostrare a quello là, quello con cui si era preso a insulti nel derby di Coppa Italia, chi è il vero re di Milano. Dall'altra parte il Milan la affronta in modo completamente diverso, vorrebbe sfruttare il campo in tutta la sua ampiezza, idea che spesso può essere vincente, ma dipende anche sempre da chi si ha di fronte. E se di fronte c'è Lukaku in fiducia, diventa difficile pensare di arginarne la forza. Meno di cinque minuti ed ecco il gol del vantaggio interista, ovviamente uno strappo di Lukaku murato con un intervento prodigioso di Kjaer, palla ancora a Lukaku e cross perfetto per la testa di Lautaro Martinez solo e già pronto a esultare

Vedi anche Pagelle Inter: tre minuti pazzeschi per Handanovic, Lautaro non-stop, Perisic-Eriksen trasformati Calcio Pagelle Inter: tre minuti pazzeschi per Handanovic, Lautaro non-stop, Perisic-Eriksen trasformati I primi 15 minuti sono tutti dell'Inter, che arriva là davanti con relativa facilità, che la gioca veloce a uno o due tocchi, mentre nelle gambe del Milan si intravedono le scorie di la Spezia e di Belgrado, nonostante l'abbondante turnover. La prima scintilla di Milan è un mezzo regalo della difesa interista, che si esibisce in una serie di rinvii mancati che alla fine mettono Ibra nelle condizioni di tentare un colpo di tacco in condizioni così disagiate che rischiano di renderlo pericoloso. Rischiano e basta, perché in realtà Handanovic blocca con una discreta sicurezza

Vedi anche Pagelle Milan: si salva solo Ibra, derby da dimenticare per gli altri Milan Pagelle Milan: si salva solo Ibra, derby da dimenticare per gli altri Mezz'ora di grande Inter, di scelte che appaiono azzeccate, come quella di Perisic sulla sinistra dove mostra una notevole padronanza della fascia e al 27' serve un assist a Lukaku che non ci arriva per pochissimo, poi al 36' si mette in proprio e impegna Donnarumma dal limite. Per raggiungere la perfezione, la squadra di Conte dovrebbe metterci quel pizzico di attenzione in più nell'ultimo passaggio, invece si fa sempre chiudere al momento decisivo. Proprio grazie a questi peccati veniali il Milan non si disunisce, anzi nell'ultimo spicchio del primo tempo si riorganizza, ritrova convinzione e si installa stabilmente nella metà campo avversaria, rendendosi (relativamente) pericoloso con una girata di Theo Hernandez (di destro purtroppo per lui) e con un tiro al volo di Ibrahimovic, parato. L'occasione più appetitosa è quella che arriva al 44', con Calhanoglu che fa tutto bene tranne il passaggio decisivo per Rebic. Si chiude il primo tempo con un nuovo segnale di ripresa interista, punizione di Eriksen e colpo di testa di Skriniar, alto. 

Furore allo stato puro è il sentimento che il Milan scarica dentro il campo all'inizio del secondo tempo. Una squadra totalmente trasformata nell'atteggiamento in campo e nel modo di affrontare le cose. Un inizio pazzesco che piace da pazzi a Pioli e provoca tachicardia a Conte. Nei primi tre minuti i rossoneri costruiscono più di quello che hanno messo insieme in tutto il primo tempo: addirittura in una stessa azione Ibrahimovic colpisce due volte di testa a colpo sicuro ma per due volte trova riflessi disumani di Handanovic, che poco dopo si vede sbucare all'improvviso un missile di Tonali e lo devia sopra la traversa. Conte rinsalda gli ormeggi, supera indenne questi minuti di mareggiata con un po' di attenzione e un po' di fortuna, poi può solo applaudire quando i suoi mettono perfettamente in pratica le sue teorie calcistiche nella maniera che ha sempre sognato: incursione di Hakimi a destra, taglio al centro per Eriksen, sovrapposizione di Perisic e assist basso per Lautaro, più rapido di tutti nel toccare in fondo alla rete per il 2-0. Proprio nel momento migliore degli avversari. 

E poi c'è Lukaku. C'è la sua forza disumana, c'è la sua capacità di spaccare le partite a metà. Le partite, così come gli avversari. Con il Milan che prova a stare nella metà campo avversaria, gli spazi sono quelli che piacciono a Big Rom. Così eccolo pronto a sprigionare i suoi kilowatt in mezzo alla prateria. Va da solo senza paura, contro uno o contro dieci per lui cambia poco. E se al primo tentativo trova Donnarumma pronto e attento, al secondo, minuto 21 per l'esattezza, travolge in velocità i quattro rossoneri che provano a inseguirlo e va a mettere il pallone là dove nemmeno le manone di Gigio possono riuscire ad arrivare. E le telecamere vanno a spiare Ibra che guardando nel vuoto si lascia scappare un applauso. 

Qui arriva probabilmente per Pioli la consapevolezza di un pomeriggio che non si può più raddrizzare. L'allenatore rossonero allora cerca di evitare guai per Ibra, affaticato e forse anche un po' nervoso, lo toglie e va avanti senza un centravanti vero. Ma il vero obiettivo a questo punto sembra diventato quello di non farsi travolgere da una goleada, quindi meglio tenere il pallone ed evitare ripartenze letali avversarie. Quando la palla ce l'hanno i rossoneri, è molto meno probabile che vada a finire tra i piedoni di Lukaku. Il quale, tra l'altro, ha anche bisogno di tirare un po' il fiato. Ma per Conte va benissimo così, sulla sua panchina solo grandi sorrisi e grandi pacche sulle spalle, complimenti e abbracci. E' stato il derby della Lu-La, tornata splendente più che mai, ma è stato anche il derby di Conte, che l'ha vinto giocando il calcio che piace a lui. Eccome se gli piace. 

IL TABELLINO
MILAN-INTER 0-3
Milan
(4-2-3-1): Donnarumma 6; Calabria 5, Kjaer 5,5, Romagnoli 5, T. Hernandez 5,5; Tonali 5 (22' st Meitè 5,5), Kessie 5,5; Salemaekers 5 (22' st Leao 5,5), Calhanoglu 5, Rebic 5; Ibrahimovic 6,5 (30' st Castillejo sv). All.: Pioli 5. A disp.: Tatasuranu, A. Donnarumma, Dalot, Tomori, Kalulu, Gabbia, Krunic, B.Diaz.
Inter (3-5-2): Handanovic 7,5; Skriniar 6,5, De Vrij 6, Bastoni 6; Hakimi 6 (38' st Young sv), Barella 6,5 (41' st Vidal sv), Brozovic 6, Eriksen 6,5 (33' st Gagliardini sv), Perisic 7 (33' st Darmian sv); Lukaku 7,5, L. Martinez 8 (33' st Sanchez sv). All.: Conte 7. A disp.: Radu, Padelli, Ranocchia, Pinamonti, Kolarov, D’Ambrosio, Vecino.
Arbitro: Doveri
Marcatori: 5' pt L. Martinez (I), 11' st L. Martinez (I), 21' st Lukaku (I)
Ammoniti: Kjaer, Saelmaekers (M), Hakimi (I)

LE STATISTICHE DI OPTA
• L'Inter non vinceva un Derby di Milano con un margine di almeno tre gol dal 4-0 nell'agosto 2009, con Mourinho in panchina.
• Quello di Lautaro Martínez è il gol più veloce subito dal Milan in questo campionato.
• Era da ottobre 2017 che un giocatore dell'Inter non faceva almeno due gol in un derby di Serie A: Icardi - tutti gli ultimi tre interisti con una marcatura multipla contro il Milan sono argentini (Lautaro, Icardi, Milito).
• Lautaro è il secondo straniero più giovane di sempre a segnare una marcatura multipla in Serie A in un derby di Milano con l'Inter (23 anni, 183 giorni) - meglio solo lennart Skoglund.
• Prima di Romelu Lukaku, l’ultimo giocatore dell’Inter a segno in quattro Derby di Milano di fila in Serie A è stato Benito Lorenzi, nel 1950.
• L’Inter ha segnato 57 gol: nelle prime 23 partite di campionato ha fatto meglio solo nel 1949/50 e nel 1950/51.
• L'Inter ha segnato 11 gol di testa in questo campionato, più di ogni altra squadra.
• Lautaro Martínez ha partecipato a 17 reti in questo campionato (13 gol, quattro assist), eguagliate le partecipazioni della scorsa stagione.
• Lautaro Martínez ha segnato tre gol di testa, nessun giocatore ha fatto meglio in questo campionato.
• Quattro dei cinque assist di Romelu Lukaku in questo campionato sono stati per il compagno Lautaro Martínez.
• Il Milan ha perso cinque partite nel 2021, contando tutte le competizioni: due in più che nell’intero 2020.
• Era da dicembre 2017 (v Juventus) che Handanovic non effettuava almeno otto parate in una gara di Serie A.
• Gianluigi Donnarumma diventa oggi il giocatore più giovane a tagliare il traguardo delle 200 presenze in Serie A nell’era dei tre punti a vittoria: con 21 anni e 361 giorni batte il precedente record stabilito da Gianluigi Buffon (24 anni, 83 giorni).
• Presenza numero 250 per Zlatan Ibrahimovic in Serie A.
• 150ª presenza in Serie A per Nicolò Barella.

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