L'ex fischietto laziale sulla possibile riforma degli arbitri: "Non mi farei influenzare da chi mi paga, farei il mio lavoro al meglio possibile"
La prossima stagione potrebbe essere rivoluzionaria per gli arbitri, con la creazione di una società che professionalizzi i fischietti rendendo la CAN indipendente. Massimo De Santis, ex arbitro dal 1995 al 2006, ne ha parlato a TMW Radio: "L'AIA è obsoleta, le varie guerre intestine hanno portato a questa situazione. Se si volesse dare autonomia all'AIA andrebbe comunque prima ristrutturata completamente".
De Santis descrive così, dal suo punto di vista, come funziona attualmente il movimento: "La Figc ha sicuramente più peso nello scegliere i designatori, ma non credo che i club non esprimano il proprio parere. D'altronde i presidenti hanno sempre avuto peso nella scelta del designatore e comunque non ci vedo niente di male se un dirigente chiama un arbitro per farsi spiegare una decisione presa in campo". Con la nuova organizzazione, cambierebbe anche il modo in cui verrebbero pagati gli arbitri: "Oggi i soldi arrivano comunque sempre dalle leghe, piuttosto che dalla federazione. Se fossi ancora arbitro non mi farei influenzare da chi mi paga, ma semplicemente farei il mio lavoro al meglio possibile".
Infine, De Santis - che era stato coinvolto in Calciopoli con condanna della Cassazione a un anno e pena sospesa - dà un parere sul livello moderno degli arbitri: "Fino al 2006 avevamo una classe arbitrale di tutto rispetto, mentre ora il livello arbitrale si è molto abbassato, soprattutto dal punto di vista della personalità e dell'approccio al calciatore. Bisogna migliorare il percorso di formazione dei direttori di gara".