VERSO JUVE-ROMA

Sarri non si sbilancia: "Giocherà chi sta bene, facciamo festa e poi testa al Lione"

Alla vigilia dell'ultima partita di campionato Maurizio Sarri non ha dato troppe indicazioni sulla formazione che affronterà i giallorossi

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La curiosità di tutti è su chi scenderà in campo contro la Roma, viste le dichiarazioni post Cagliari dell'allenatore bianconero, che però non si sbilancia: "Valuteremo oggi e domattina. Chi ha bisogno di riposare riposerà e chi può giocare gioca, senza altri problemi. Non ho mai parlato di calendari sbagliati. Ho fatto una constatazione. Dal 20 luglio al primo agosto ci sono state 5 partite. Io mi rendo conto delle difficoltà nel fare i calendari. Non è facile per noi adeguarci ma non è facile neanche per loro crearli”. Alla domanda sul fatto che qualcuno possa prendere le sue parole come un alibi, Sarri risponde così: "Se parlo un italiano decente non ci sono letture differenti da una constatazione. È un calendario difficile e dobbiamo fare il meglio possibile. Non ci sono secondi pensieri al riguardo”.  

Sul fatto se sia meglio arrivare all'appuntamento di Champions come il Lione o come la Juve, l'allenatore bianconero conserva i suoi dubbi: "È un discorso che abbiamo fatto anche un mese fa. Non si sa cosa sia meglio, sono tutti eventi straordinari. Ci vuole grande capacità di adattamento e chi ne avrà di più farà meglio. La partita con la Roma non può essere un modo per preparare quella col Lione. È comprensibile che ancora ci sia un piccolo down a livello emotivo. Fra una settimana andremo a giocare una gara importantissima e dovremo farci trovare pronti. Domani faremo giocare chi è in condizione di farlo, cercando di fare una bella partita e fare una bella festa". 

I dubbi riguardano anche l'impiego di Ronaldo: "Vediamo come sta. Quattro giorni fa si sentiva ancora in condizione di continuare a giocare, vediamo cosa dicono i medici e cosa dice lui". La fine del campionato è un sollievo: "È stata una stagione atipica, è stata devastante per tutti. Un campionato che finisce 12 mesi dopo l’inizio è qualcosa che non è mai capitato. Sicuramente ha affaticato le squadre mentalmente e fisicamente. È stato un campionato difficilissimo per tutti. Personalmente io ho la capacità di essere devastato e dopo 12 ore di voler ripartire. Ho momenti di stanchezza ma penso di essere uno che riesce a risintonizzarsi mentalmente in poco tempo":

Su Pirlo, poi, ha parole molto affettuose; “Allenare un giocatore come lui sarebbe piaciuto a tutti. Poi penso che nel mio modo di vedere il calcio si sarebbe potuto trovare bene. Sui giocatori dell’Under 23 posso dire che sono ragazzi a posto e che hanno qualità ed entusiasmo. Se Pirlo ha bisogno di sapere cosa ne penso, sarò contentissimo di farlo”.

La chiusura è sull'inizio del prossimo campionato: "Staccare in un lavoro come questo è necessario dopo che vivi per 12 mesi l’assillo delle prestazioni e dei risultati. Un periodo minimo di 20 giorni di inattività dovrebbe essere obbligatorio. Mi auguro che ci sia perché altrimenti diventa un problema per la prossima stagione: a ottobre o novembre saremmo tutti fusi. Mi auguro che sia possibile anche perché è difficile visto che a fine stagione ci sarà l’Europeo”. 

 

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