Logo SportMediaset

Seguici anche su

JUVENTUS

Platini: "Juventus significa Agnelli: Tether è impossibile, orgoglioso del no di John Elkann"

L'ex numero 10 bianconero a Il Giornale: "Non si possono vendere emozioni, tifosi, tradizione"

di Redazione
14 Dic 2025 - 11:18

La Juve è della famiglia Agnelli, la famiglia Agnelli è la Juve. Il pensiero di Michel Platini, il numero 10 per eccellenza della storia bianconera, è in sintesi questo, espresso in maniera chiara e perentoria all'indomani dell'offerta di acquisto presentata dall'azionista di minoranza Tether e rifiutata da John Elkann ("Exor annuncia che il proprio Consiglio di Amministrazione ha respinto all'unanimità una proposta non richiesta presentata da Tether Investments per l'acquisizione di tutte le azioni della Juventus Football Club. Exor ribadisce le sue precedenti e coerenti dichiarazioni secondo cui non ha alcuna intenzione di vendere alcuna delle sue azioni della Juventus a terzi, inclusa, ma non limitatamente a, Tether con sede in El Salvador"). 

Posizione condivisa e fortemente apprezzata da Platini: "Tether? Non penso nulla, anzi sono orgoglioso che John Elkann abbia già respinto l’offerta, la vendita della Juventus è impossibile" ha dichiarato l'ex fuoriclasse francese in una intervista concessa a Il Giornale. "La Juventus è la storia non soltanto del calcio italiano e internazionale e Juventus significa Agnelli, un fenomeno unico, quasi esclusivo che è nato oltre un secolo fa ed è destinato a proseguire. Dunque non si possono vendere emozioni, tifosi, tradizione e questo John Elkann lo sa benissimo. Non conosco questi signori che vogliono comprare la Juventus. Il mondo della nuova finanza è tutto da scoprire, da studiare con la massima attenzione e la massima prudenza. Ripeto, massima prudenza. Non posso prevedere il futuro, ma sono sicuro che John non cederà ad alcuna proposta avanzata da questi soci di minoranza".

Posizione granitica quella di Platini, l'uomo che tutti i tifosi bianconeri vorrebbero vedere alla presidenza del club: "Me lo chiedono ancora oggi. Ho riflettuto ma la mia famiglia ha priorità su tutto e a settant’anni non posso e non possiamo ricominciare un’altra esperienza anche se il richiamo è forte. Questo non significa che non starò vicino alla Juventus".