Pallone d'Oro 2019? A Ronaldo serve il triplete

Battuto da Modric, il portoghese ha solo un modo per riprendersi il premio: vincere tutto

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Piaccia o non piaccia, il Pallone d'Oro a Lukas Modric è stato "democratico" e, anche se da archiviare alla voce rarità, non una novità assoluta. A contare sono state le solite cose, quindi Champions League e Mondiale, motivo per cui il giocatore maggiormente penalizzato dalla scelta dei votanti è stato, a conti fatti, Antoine Griezmann, campione del Mondo da protagonista con la Francia e vincitore dell'Europa League con l'Atletico Madrid. Ma tant'è, quindi è meglio pensare a quello che verrà piuttosto che a quello che è appena stato assegnato.

Partiamo però da un dato di fatto: era dal 2006, anno in cui venne premiato Fabio Cannavaro, che il Pallone d'Oro non andava a un non attaccante (è accaduto soltanto altre sei volte dal 1956 a oggi!). C'era sempre di mezzo un Mondiale vinto, quello dell'Italia con la Francia, e non c'era come oggi un altro netto favorito. Il Mondiale, decisivo in quel caso, non lo è stato questa volta (Griezmann più di Modric a logica) come non lo fu nel 2010, quando a Iniesta, autore del gol decisivo in finale e campione del Mondo con la Spagna, fu preferito Lionel Messi. E come non lo fu nel 2014, con la Germania campione e Ronaldo scelto come miglior giocatore da France Football.

In precedenza per trovare un altro Pallone d'Oro non assegnato attraverso i Mondiali bisogna arrivare al 1994, quando Stoichkov, tra l'altro battuto dal Milan nella finale di Coppa di Campioni con il Barcellona, beffò Baggio e Maldini, secondi nella rassegna iridata statunitense.

Questo negli anni di Mondiali o, tutt'al più, Europei. Per il resto, si sa, decide quasi sempre la Champions. E vincono quasi sempre gli attaccanti. Logico, perciò, aspettarsi una sfida a suon di gol per la prossima edizione. Già, ma chi lo vincerà?

Superfluo dire che fare un pronostico oggi è impossibile. Una cosa però è abbastanza ipotizzabile: se Ronaldo vuole tornare a vincerlo ha una strada soltanto, conquistare il triplete con la Juve. Non tanto per la Coppa Italia o il campionato (quasi scontato), quanto ovviamente per quella coppa dalle grandi orecchie che ai bianconeri sfugge da una vita. E d'altronde non è stato comprato per quello? Ovviamente sì. E ovviamente a Torino, come in tutto il Portogallo, come in molte parti del pianeta calcio, in tanti hanno fatto notare di quanto sia stato decisivo CR7 nella conquista della Champions 2017/18 che ha portato, insieme al Mondiale, al successo di Modric. Ma, come detto, era l'anno di Russia 2018 e a lagnarsi avrebbe dovuto essere semmai Griezmann. Poco importa. Importa piuttosto che questo schiaffo ricevuto - sperano giustamente a casa Juve - potrebbe dare a Ronaldo la spinta che serve per riprendersi il maltolto. Inseguendo un sogno chiamato triplete.

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