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L'ANALISI

Juventus, la qualità in panchina: ricambi e... Sarri

La vittoria a San Siro ha ribadito il ruolo di unica candidata per lo scudetto. E grandi progressi nel gioco

07 Ott 2019 - 11:58

Tutti, in qualche modo, hanno certificato lo sbocciare della Juventus di Maurizio Sarri contando i 24 passaggi necessari per far segnare a Gonzalo Higuain la rete decisiva nella vittoria. Il gioco palla a terra, fatto di fraseggi più o meno rapidi, con giocatore mandato davanti al portiere avversario è manifesto Sarriano molto efficace ma il tutto era nato prima, quando l'Inter non riusciva ad uscire dalla propria metà campo, asfissiata dal pressing offensivo e dalla qualità dei palleggiatori bianconeri.

Nel momento in cui Conte perde Sensi per infortunio, la linea di gioco della Juve si è progressivamente spostata avanti di qualche metro, riuscendo ad eludere il fortino interista grazie al palleggio di Pjanic - vero regista d'orchestra, uno dei giocatori che più ha beneficiato dell'arrivo di Sarri - in combinazione con piedi della qualità di Cristiano Ronaldo, Higuain e Dybala.

Vero, dalla panchina l'ex Chelsea può pescare soluzioni inimmaginabili per il resto della Serie A, non a caso la partita di ieri ha ribadito il ruolo della corazzata bianconera di unica vera candidata allo scudetto, ma poi bisogna anche saperle mettere in campo. Sarri è passato, in piena continuità tecnologica, dall'HD di qualche anno fa all'HDR, con i tre tenori Higuain-Dybala-Ronaldo in campo contemporaneamente. Coraggio premiato solo parzialmente visto che il troppo sbilanciamento offensivo è stato presto corretto dall'ingresso di Emre Can, elasticità tattica figlia di una rosa con tante soluzioni.

L'unico cruccio, forse, arriva dalla sosta che spezza un po' il ritmo che la Juve stava acquisendo. Ma prendersi una pausa mentre si è in vetta al campionato e al girone di Champions League addolcisce anche questo aspetto.

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