Juventus, Allegri: "Con il giusto progetto allenerò da un'altra parte"

"Devo trovare qualcosa di stimolante, altrimenti posso anche stare fermo. Della decisione la società non mi ha dato alcuna motivazione"

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Con il pareggio contro l'Atalanta e la festa per lo scudetto, Massimiliano Allegri ha salutato i tifosi della Juventus: "Non so chi verrà al mio posto, ma sicuramente la società farà la scelta giusta. Non è mai facile vincere, questo campionato si è deciso a cavallo delle sfide contro l'Atletico. Siamo stati bravi ad arrivare con un grande vantaggio sul Napoli nel momento decisivo della stagione. Abbiamo avuto qualche giocatore che non stava bene e li abbiamo fatti giocare, da gennaio abbiamo rincorso molto gli infortunati".

Il gruppo è stata la forza della Juventus: "E' normale fare delle scelte quando hai una rosa del genere da gestire, ho usato 37 formazioni differenti in campionato e la squadra ha risposto sempre molto bene. Il campionato non è così facile da vincere, i ragazzi sono stati bravi a farlo sembrare semplice. Lascio un'ottima squadra fatta di ottimi calciatori che è pronta a rivincere in campionato e a rifare una grande Champions perché ce l'ha nella testa e nelle gambe, c'è grande autostima e anche l'ambiente è cresciuto rispetto a quando sono arrivato io cinque anni fa".

Toccante l'addio con Agnelli: "Le sue parole sono state fantastiche, è stato un onore per me essere accompagnato all'uscita da lui e con la squadra a salutarmi. Con tanti giocatori ho passato molti momenti belli insieme e anche per questo ho chiesto alla squadra di chiudere in casa con una bella prestazione. Cinque scudetti consecutivi sono un grande risultato, magari ora me ne rendo meno conto di quanto farò in futuro".

Sul futuro resta l'enigma: "Faccio sempre delle valutazioni tecniche sulla squadra. Se non sono convinto di quello che ho a disposizione, mi ingegno e mi diverto a farla giocare in modo diverso. Se non mi diverto smetto di allenare, non sono un abitudinario: devo trovare qualcosa di stimolante dentro di me ed essere me stesso, altrimenti non farei risultati. Se ci sarà la situazione giusta riprenderò ad allenare nella prossima stagione, altrimenti starò anche fermo. Non ha senso di parlare di altre squadre in questo momento, vedremo".

Il ciclo alla Juventus però si è chiuso: "Ho parlato col presidente dopo l'Ajax e l'idea era di andare avanti. Nell'ultimo mese e mezzo le cose sono cambiate, nell'ultima riunione ho capito che per il bene della Juventus era giusto finire questa storia. Questa squadra è difficilmente migliorabile, il presidente ha deciso così per evitare problemi a settembre-ottobre. Questi anni alla Juventus mi hanno reso un uomo fortunato, ho allenato al Milan e alla Juventus e in entrambe le società ho imparato molto pur essendo mondi molto diversi tra loro".

Sul motivo dell'addio però c'è ancora qualche ombra: "Mi è stato comunicato venerdì mattina e non mi sono chiesto il perché. La società ha deciso così, dopo la riunione di giovedì sera avevo già capito che non sarei stato il prossimo allenatore della Juventus". Un consiglio per il nuovo allenatore della Juve: "Bisogna immedesimarsi nell'ambiente e capire velocemente dove sei".


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