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L'ANALISI

Juventus, adesso la missione è crederci

La vittoria all'ultimo secondo con il Verona ha riportato i bianconeri in vetta dopo tanto tempo: coi giusti rinforzi a gennaio lo scudetto non sarebbe solo un sogno. Ma servirà anche il vero Vlahovic

di Alberto Gasparri
29 Ott 2023 - 09:25

Sarà anche "una squadra giovane e operaia", come l'ha definita Allegri dopo la vittoria sul Verona, ma questa Juventus inizia a far paura alle avversarie e soprattutto ad avere consapevolezza dei suoi obiettivi. E' vero, il quarto posto resta il grande traguardo della stagione, ma un passo alla volta, i bianconeri hanno iniziato a respirare aria di vetta e l'impressione è che daranno del filo da torcere a tutte quelle squadre, Inter, Milan e Napoli in testa, che vogliono lo scudetto.

La Signora non era capolista da sola da troppo tempo (ormai tre anni) e anche se dovesse durare una sola notte, ha fatto capire ai suoi giocatori meno esperti, che in una stagione senza coppe europee, è davvero tutto possibile. E proprio questa fiducia in sé stessi, questa voglia di lottare sino all'ultimo secondo, è una delle belle novità in casa Juve. Chi è rimasto, giocatori di talento e giovani di belle speranze, sta dimostrando una crescita mentale e un cuore che vengono a sopperire ad alcuni limiti tecnici abbastanza evidenti.

Ma se a gennaio il mercato dovesse portare un paio di colpi di alto livello a centrocampo, allora sì che saranno problemi. Per gli altri. Anche lo Stadium sembra iniziare a crederci perché dopo tante partite da semplici spettatori, i tifosi proprio contro il Verona sono tornati prepotentemente protagonisti, pure "grazie" ad alcune decisioni arbitrali che hanno fatto arrabbiare tutti, sostenendo a gran voce la squadra dal primo all'ultimo minuto di gioco.

Certo, non sono tutte rose e fiori. Perché se è vero che in mezzo manca un po' di qualità, quella necessaria per creare gioco, lo è altrettanto che davanti si segna poco e a fatica. O meglio. Si segna meno di quanto necessario. Finora solo 16 reti, quando Inter, Napoli, Roma e Fiorentina hanno già fatto meglio, mentre Milan e Atalanta sono lì pur se con una partita in meno. Il fatto è che alla Juve manca un bomber dal piede caldo.

In realtà ce l'avrebbe anche, ma Dusan Vlahovic finora sta ricalcando le prestazioni non convincenti messe in mostra da quando è a Torino. Sembrava essere partito con il piede giusto, ma poi il serbo è andato spegnendosi, complice qualche infortunio. Anche sabato sera ha mostrato più nervosismo che giocate e, tirate le somme, hanno fatto meglio di lui tutti i compagni di reparto scesi in campo, compreso quel Milik a cui sono bastati pochi minuti per risultare decisivo nell'azione del gol di Cambiaso. Ecco, se Vlahovic riuscisse a prendersi sulle spalle l'attacco e a trascinarlo a suon di gol, allora la Juve partirebbe davvero alla pari con le altre per uno scudetto che avrebbe il sapore dell'impresa.

Juve al fotofinish: vetta solitaria dopo 124 partite

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