CRISI BIANCONERA

Juve, inizia il ritiro: Allegri ha 8 partite per salvare la panchina

La linea della società è chiara: tutti sotto esame, a partire dall'allenatore. Ma a fine anno la rivoluzione toccherebbe anche giocatori e dirigenza

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La settimana più lunga della Juve comincia oggi con l'inizio del ritiro deciso da Allegri subito dopo la disfatta in Champions League contro il Maccabi. A dire il vero un ritiro un po' atipico perché privo degli infortunati (Di Maria, Pogba e Chiesa su tutti) e scattato dopo un giorno di riflessioni nelle proprie dimore invece di un classico "serrate i ranghi" immediatamente successivo allo 0-2 di Haifa. Metà squadra, spiega il nostro Gianni Balzarini, non era contenta della scelta del tecnico e quindi è stato concesso di salutare le famiglie dopo la trasferta israeliana: il compromesso tra le parti ha portato a iniziare il ritiro stamattina. Fino a sabato dunque tutti alla Continassa per preparare il match contro il Torino, derby ancora più delicato del solito. La posizione della società bianconera è chiara: sono tutti sulla graticola, soprattutto i giocatori visto che la scelta di proseguire con Allegri è mirata a responsabilizzare il gruppo, che non deve avere alibi.

Questo non esclude l'allenatore dal banco dei 'sotto osservazione', anzi il range temporale che ha Allegri per meritarsi la conferma è ridotto secondo la Gazzetta dello Sport e Tuttosport: otto partite da qui alla sosta per i Mondiali per dimostrare di avere il gruppo in mano e poter conquistare il quarto posto in campionato che, al momento, è l'obiettivo minimo della stagione bianconera, visto che in Champions League servirebbe un mezzo miracolo per approdare agli ottavi di finale. Torino, Empoli, Benfica, Lecce, Paris Saint-Germain, Inter, Verona e Lazio: la reazione della Juve deve passare da qui, se i risultati continuassero sulla stessa linea di inizio stagione allora si penserebbe seriamente anche a una svolta in panchina.

Per quanto riguarda giocatori e società, se ne riparlerebbe a fine stagione. L'impressione è che Agnelli, prima di una rivoluzione totale, aspetti l'epilogo dell'annata, anche per questioni di bilancio: la qualificazione alla prossima Champions o meno farebbe tutta la differenza del mondo. Ma la delusione è tale che, in questo momento, non ci sarebbero problemi a privarsi di giocatori ritenuti non in linea con il progetto Juve anche a costo di rimetterci soldi. Tutti ragionamenti che dovranno attendere: la società si attende una svolta, una reazione già a partire da sabato.

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