L'ANALISI

Juve, questione di testa e Dybala è indispensabile

Tre gol in 5' sono un dato preoccupante ma non è solo un problema di difesa. E sabato arriva l'Atalanta

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I discorsi potevano essere già chiusi e lo scontro diretto del 20 luglio contro la Lazio, costretta a un altro stop in casa del Lecce, essere considerata una partita come le altre. La sconfitta della Juve a San Siro contro il Milan tiene invece ancora aperta la corsa scudetto. E fa scattare più di un campanello d'allarme in casa bianconera. Tre gol incassati in cinque minuti e una manciata di secondi, per la difesa meno battuta del campionato, che aveva preso due reti nelle ultime quattro partite, devono far riflettere. Vero è che mancava De Ligt per squalifica e al centro in coppia con Bonucci c'era un Rugani arrugginito, alla prima uscita dopo la ripresa. Ma questo non basta per spiegare un blackout - così lo ha definito lo stesso Maurizio Sarri nel dopo gara - così clamoroso.

Era dall'ottobre 2013 contro la Fiorentina che la Juve non perdeva una partita di Serie A dopo essere andata in vantaggio di due gol. E sempre da quella data e da quella sfida che la squadra bianconera non subiva tre gol nel giro di cinque minuti (quattro minuti in quell'occasione). Numeri che fanno statistica ma che, alla luce di quanto successo a San Siro, minano le certezze della formazione di Sarri. Che sì ha ancora sette punti di vantaggio sulla Lazio, ma che sabato allo Juventus Stadium se la vedrà contro la squadra più in forma del campionato, l'Atalanta di Gasperini, mentre i biancocelesti riceveranno il Sassuolo), in attesa dello scontro diretto in programma tra tre giornate. Lo stop contro il Milan dice che in questo momento la Juve non può fare a meno di Dybala - che più di una volta ha sbloccato gare inchiodate sullo 0-0. Dal canto suo Cristiano Ronaldo per l'11 volta in carriera ha raggiunto la soglia dei 30 gol stagionali con i club, considerando tutte le competizioni ma con la Joya accanto è tutta un'altra cosa. Higuain in fondo tornava a indossare la maglia da titolare dopo quattro mesi. Le assenze, d'accordo, ma la reazione non c'è stata. La Juve si è arresa sotto i colpi di un avversario che aveva più voglia di vincere. Non c'è molto tempo per fare analisi, c'è da fare 'reset' dopo una partita sbagliata. Sabato c'è un'Atalanta che non perdona cali e distrazioni.

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