L'ANALISI

Juve, nessuno come Di Maria: ma il Fideo da solo non può bastare

Con i tre assist contro il Maccabi, l'argentino si è confermato leader tecnico dei bianconeri. Per andare agli ottavi di Champions però, serviranno due imprese

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La Juve doveva vincere contro il Maccabi Haifa e ha vinto, ma il secondo successo consecutivo tra campionato e Champions League, ha regalato speranze e non certezze. La speranza di essere ancora in corsa per gli ottavi di finale, ma anche la consapevolezza che per centrare l'obiettivo servirà probabilmente non un'impresa (andare a vincere a Lisbona contro il Benfica), ma probabilmente due (battere anche il Psg). Perché il pareggio tra portoghesi e francesi costringerà i bianconeri ad arrivare probabilmente a 11 punti se non addirittura a 12, partendo dai tre attuali e con ancora solo tre partite a disposizione. Ne sapremo di più la prossima settimana, quando la Juve volerà in Israele e le altre due squadre del girone si sfideranno nuovamente, questa volta a Parigi.

Vedi anche Juve, Allegri: "Soddisfatto fino al 75'. Ora zitti e lavorare" juventus Juve, Allegri: "Soddisfatto fino al 75'. Ora zitti e lavorare" Con l'obbligo di non poter più sbagliare, la squadra di Allegri sa almeno che può puntare su un giocatore capace di fare la differenza da solo: Angel Di Maria. L'argentino ha dato spettacolo allo Stadium, fornendo tre assist per gli altrettanti gol del 3-1 finale. Da quando il "Fideo" gioca in Champions (stagione 2007/2008), solo l'ex compagno di squadra Messi ha messo a segno altrettanti passaggi decisivi, arrivando a quota 35. Oltretutto, nessuno juventino aveva mai fornito tre assist in un singolo match di Champions League dal 2003-2004. Abbastanza per capire che questa Juve, quella senza Pogba e Chiesa, non può prescindere da Di Maria. Il problema è che sabato a San Siro contro il Milan non ci sarà per squalifica e questo è un problema non da poco per Allegri.

Anche perché Vlahovic, nonostante il gol, ha confermato di essere ancora convalescente (quanti errori sotto porta) e l'intera squadra ha palesato limiti caratteriali troppo profondi. Sono bastati tre cambi quasi in contemporanea per mandare in tilt chi era in campo e rischiare di riaprire un match che pareva deciso. Così, pare strano pensare come un giocatore a un passo dalla cessione, Adrien Rabiot, sia diventato uno dei pilastri insostituibili del centrocampo bianconero. Addirittura "uomo squadra". Allegri fa da sempre affidamento sul francese, anche quando tutti, pure in società, sembravano pensare il contrario. Invece, ora l'ex Psg sta dando il suo contributo a un reparto ancora ballerino. Se davvero dovesse anche iniziare a segnare con più costanza, allora quel rinnovo di contratto in scadenza a giugno potrebbe diventare quasi obbligatorio.

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