Juve, notte da sogno per Savona al Bentegodi
© Getty Images
© Getty Images
Titolari dei nuovi solo Di Gregorio e Cabal, in attesa degli ultimi colpi di Giuntoli
di Frank PiantanidaDi Gregorio e Cabal. È chiaro che di nuovo, nella nuova Juventus c’è qualcosa in più oltre al mercato. Molto più del mercato, visto che Di Gregorio e Cabal erano gli unici nuovi iscritti alla scuola bianconera di quest’anno scolastico, in campo dal primo minuto a Verona. Così, mentre Giuntoli, assente giustificato per trattative all’esordio con il Como, si presenta in campo nel pre-partita per toccare con una mano il primo posto solitario in classifica (cosa che alla Serie A non succedeva da 12 all’epoca fu il Napoli) e con l’altra nascondere le ultime tessere del puzzle che sta costruendo, Thiago Motta mette in piedi il primato più con le idee che con i nomi, più con la faccia tosta che con le facce nuove.
Quelle che anche al secondo giro al massimo sono “faccine”, ma in fondo che problema c’è? Come dice Riccardo Trevisani “Thiago Motta oltre che bravo, è uno che ha una buona stella” perché, dopo l’esordio con gol di Mbangula (stavolta assist e rigore procurato), decide di accendere quella di Nicolò Savona: 2003, tifoso di questa maglia, che dalla sua prima foto postata su Instagram di 5 anni fa insieme a Cristiano Ronaldo qualcosa dovrebbe aver imparato. Debutto da titolare, debutto con gol per un “ragazzo sveglio, di cui mi piace tutto, uno molto attento che ascolta bene quello che gli dico”.
Sveglio come questa squadra, a cui mancavano 2 vittorie nelle prime 2 giornate dal 2019, con 6 gol fatti e 0 subiti come non capitava dal 2001 con Lippi, con un’età media dell’undici titolare di 23,6 anni, la Juve più giovane di sempre nell’era dei tre punti, con sei italiani in campo. E con la brillantina spalmata dalla doppietta di Vlahovic, dal secondo assist in campionato di Yildiz e da un’altra partita di Locatelli da “qualcosa è cambiato”. Oltre a Di Gregorio e Cabal e a quelli che saranno.
© Getty Images
© Getty Images