Juve, Agnelli guarda avanti: "Vedere il futuro prima degli altri è sempre stato il nostro tratto distintivo"

Il numero 1 bianconero: "Si vive nell'oggi, ma proiettati nel domani e dopodomani"

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Al termine di una giornata nella quale la Juve e Massimiliano Allegri si sono separati dopo cinque anni insieme, il presidente Andrea Agnelli è intervenuto a cena durante il J1897 Day, evento dedicato alla famiglia bianconera. La serata è stata l'occasione per fare il punto sulla stagione: nessun riferimento diretto al tecnico livornese, anche se certe frasi sembrano piuttosto chiare. "Il tratto distintivo del nostro club - le parole di Agnelli - è sempre stato la capacità di innovare, di vedere il futuro prima degli altri".

Il numero 1 bianconero ha commentato così l'annata del club: "Partire il 1° luglio e pensare che vincere lo scudetto sia un dato di fatto è bello, ma non è così, perché dietro ogni successo ci sono lavoro e sudore. Il tratto distintivo del nostro club è sempre stato la capacità di innovare, di vedere il futuro prima degli altri. Da un lato, in qualità di Presidente dell'Eca, sono concentrato, insieme agli altri soggetti interessati, a ridisegnare il calcio del futuro. La Juventus d'altro canto deve avere la capacità di guardare avanti, consolidando al tempo stesso il proprio parco immobiliare e realtà come l'Under 23 e le Juventus Women, capaci queste ultime di vincere il secondo scudetto consecutivo nei loro due primi anni di vita. Si vive nell'oggi insomma, ma proiettati nel domani e dopodomani".

BARZAGLI: "DIFFICILE SMETTERE, MA INIZIA UN NUOVO PERCORSO"

L'altro ospite speciale della serata è stato Andrea Barzagli, che lascerà la Juve (da giocatore) a fine stagione e non ha nascosto la propria commozione: "Il momento più significativo è stata forse l'inaugurazione dello stadio. Lì ho capito cosa c'è davvero dietro a questo club. Ma anche il primo scudetto è stato speciale, così come l'ultimo, che segna la fine della mia carriera. Mi mancherà il lavoro quotidiano, gli scherzi, il preparare le partite, il soffrire e gioire insieme ai ragazzi. Sarà dura, ma ora inizia un nuovo percorso: il prossimo sarà un anno importante per capire che strada intraprendere, ma non mi vedo lontano dal calcio".

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