Higuain, il fratello sfida AdL

L'agente del Pipita replica alla lettera del presidente azzurro: "La Juve? Il Napoli ci offriva di più, non era un problema di soldi ma di progetto"

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Dopo il botta e risposta a distanza di questi giorni tra Higuain e De Laurentiis, è intervenuto il fratello-agente del Pipita, che ha sfidato pubblicamente il presidente azzurro: "Aurelio ha il diritto di dire quello che vuole - ha detto a Tuttonapoli.net -, ma vorrei incontrarlo da vicino. Ci sono ancora delle faccende in sospeso tra noi, degli accordi presi sulla parola. Vorrei rivederlo di persona insieme al dottor Chiavelli".

"L'unica cosa che posso dire è che non siamo mai arrivati a un accordo perché la questione non era economica, ma di progetto e l'ho detto tante volte - ha continuato il fratello del bomber argentino - De Laurentiis ci ha proposto un contratto importante con cifre più alte rispetto a quelle della Juve, ma il problema non erano i soldi". "Su Gonzalo non si è scatenata nessuna asta - ha confessato - La Juve era l'unico club disposto a pagare i 90 milioni della clausola".

Infine un messaggio distensivo e di ringraziamento per i tifosi del Napoli, che si sono sentiti traditi dalla scelta di Higuain: "La rabbia è logica, quando l'idolo di una squadra va via si sa può succedere questo, lo comprendiamo. Voglio però che sappiano che non è stata una questione economica, ma c'erano delle divergenze d'opinione enormi sul progetto col presidente De Laurentiis, con lui inoltre Gonzalo ha vissuto dei problemi personali di cui ho già parlato in altre interviste. Ai tifosi del Napoli dico che nessuno della famiglia Higuain dirà mai nulla di male dei napoletani. Abbiamo vissuto tre anni fantastici conoscendo tanti amici in una città bellissima, che stimo tanto. Questo ve lo posso garantire".