PARLA L'EX

Calcio, Marchisio: "Immagino il mio futuro alla Juve, peccato non aver giocato con CR7"

L'ex centrocampista bianconero si è confessato a Dazn: "Del Piero il più forte con cui abbia giocato, Dybala tra i top numeri 10 di sempre"

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Claudio Marchisio ha un po' di nostalgia. Del calcio giocato e della sua Juve, la squadra in cui ha militato per quasi 25 anni: "Il campo mi manca. Mi manca l’odore dell’erba tagliata in primavera, mi mancano i riflettori, il pubblico, ma anche mettersi una maglietta nuova... Mi manca l’emozione del goal - ha detto ai microfoni di Dazn - Un futuro alla Juventus me lo immagino di certo, ma non è detto che avverrà". 

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L'ex "Principino", d'altronde, al momento è impegnato su diversi fronti nella sua carriera da imprenditore. È manager di una società specializzata nella gestione dell'immagine degli sportivi e proprietario di alcuni ristoranti di cucina asiatica, insieme alla moglie: "Ora sto diversificando, provando a capire quale sarà il mio futuro".

Marchisio ripercorre alcuni dei momenti e dei personaggi più significativi della sua carriera: "A 18/19 anni mi allenavo in prima squadra con Capello e mi capitava di dormire in macchina dopo aver fatto tardi la sera. Una mattina mi ha svegliato il rombo della macchina di Del Piero. Io avevo dormito in auto nel parcheggio perché era talmente tardi che non conveniva tornare a casa. Alex mi ha salutato e mi ha fatto i complimenti per la puntualità...È stato il più forte bianconero che abbia visto all'opera, era il mio idolo da bambino, è impressionante che mi sia trovato a giocare con lui".

Per quanto riguarda gli allenatori, ha alcune certezze: "Il primo importante è stato Deschamps: ero giovanissimo, ha creduto in me in un anno difficilissimo come quello della Serie B ed è stata una grandissima iniezione di fiducia. Ferrara mi ha dato un’identità in campo: con lui sono diventato la mezzala abile a fare goal che sono stato per anni. Antonio Conte è stato importante per tutti: ha riportato nei giocatori l’anima della Juventus. Ci ha fatto vincere in campo ma soprattutto dentro".

E per quanto riguarda la Juve di oggi? "Dybala è tra i primi cinque numeri 10 della Juve di sempre e mi ha colpito molto la crescita di Bentancur. Ronaldo? Mi sarebbe piaciuto giocare con lui. Durante quell’estate molti mi dicevano che non potevo andare via proprio quando arrivava lui, ma le scelte della propria vita non possono essere legate a giocatori che arrivano... ".

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