CAMPIONE ETERNO

Buffon, 42 anni e non sentirli: "Se non ci sarà un crollo, andrò avanti"

Gigi si racconta nel giorno del suo 42.mo compleanno: "Sarà un campionato combattuto, brutta sconfitta col Napoli"

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Nel giorno del suo 42.mo compleanno, Gigi Buffon si racconta a 360°, parlando di presente, scudetto e futuro. "Dopo una certa età fare gli anni non è una grande festa, però è un qualcosa di inevitabile e va accettato sempre con il sorriso e la soddisfazione a 42 anni di essere un giocatore e avere un buon rendimento e essere una persona felice", ha spiegato a Sky. "Se non c’è il crollo che tutti ormai sperano ci sia da 10 anni, magari andremo avanti", ha poi aggiunto. 

Getty Images

Parole che lasciano spazio a un'attenta analisi della situazione a fine campionato e a un'altra stagione in bianconero. "Guardo come arrivo a marzo-aprile, se non ci sarà un crollo verticale, io sono pronto a aperto a tutte le idee - ha raccontato Gigi -. Quella più importante è rimanere coerente con quello che sto facendo e come mi fa sentire. Se quello che sto facendo è ancora di livello alto, come lo reputo ancora adesso". "Il ruolo che ho nella squadra e il rapporto che ho con tutti è gratificante - ha proseguito -. Con Tek, Filippi e Pinsoglio abbiamo creato un gruppo portiere molto solido e unito e quindi aspettiamo e vediamo".

A meno di clamorosi colpi di scena, dunque, la volontà di Buffon è quella di continuare a giocare. E a vincere, se possibile. A partire dal campionato, dove la lotta quest'anno sembra decisamente molto più dura. "Sarà un campionato combattuto fino alla fine  ha spiegato Gigi -. La Lazio sta facendo qualcosa di eccezionale, il fatto che non abbia partite infrasettimanali inciderà tanto da qui alla fine". "L’Inter, anche se non mi sorprende perché conosco il loro allenatore, fino alla fine sarà lì e di questo ne sono certo - ha continuato -. Il destino è nelle mani nostre, quando sei più forte sai che il destino dipende da te e noi abbiamo questa consapevolezza. Su questa certezza però non ci dobbiamo abbandonare". 

Poi qualche considerazione sull'inaspettata battuta d'arresto col Napoli. "È stata una sconfitta brutta, brutta nel modo e perché potevamo e dovevamo fare qualcosina di meglio - ha spiegato Buffon -. Però sono quei passaggi delicati e negativi che secondo me in una stagione servono per ritrovare una certa fame, per non dare nulla di scontato, perché inconsciamente, affronti la gara con un Napoli in grande difficoltà e anche se l’occasione dovrebbe farti alzare le antenne, hai sempre la certezza di essere in testa e comandare". "Essendo uno sportivo di lunga data credo che se fosse stata una partita determinante per la Juve per uscire dalla gara scudetto, sono sicuro che avrebbe vinto - ha aggiunto -. Questa opportunità, che a volte sembra anche dovuta perché siamo forti e lo abbiamo dimostrato, fa sì che in certi momenti non ci sia quella ferocia che invece va messa".

Infine un ricordo speciale per Kobe Bryant: "È un qualcosa di inverosimile perché quando queste disgrazie, queste tragedie toccano delle personalità così importanti nel pieno della loro vita, è un qualcosa che ti fa sentire molto più vulnerabile. Sembra che la vita e lo star bene a determinate persone sia quasi dovuta, non immagini mai che un mostro sacro e uno sportivo ineguagliabile come Kobe potesse avere un epilogo simile". 

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