Col Genoa la squadra di Chivu soffre solo nel finale, scopre un Bisseck in versione bomber e si gode la grande condizione del Toro
di Stefano Ronchi© italyphotopress
L'Inter mette la freccia su Napoli e Milan e torna a guardare tutti dall'alto in basso in campionato. Contro il Genoa gli uomini di Chivu giocano con solidità a ritmi alti per circa un'ora, portano a casa tre punti pesantissimi e in un colpo solo scavalcano Milan e Napoli in classifica. Sorpasso in vetta buono per il presente e per il futuro. Al netto di un po' di sofferenza dopo la rete di Vitinha, grazie alla vittoria contro il Grifone, i nerazzurri infatti si preparano ad affrontare la Supercoppa italiana nel migliore dei modi.
Al Ferraris, del resto, l'Inter ha mostrato di avere non solo le idee molto chiare sul piano tattico, ma anche la gamba giusta per dare intensità, velocità e spinta alla manovra. Tutto con notizie interessanti anche dai singoli e dalle rotazioni. Con Akanji centrale al posto dell'acciaccato Acerbi, col Genoa Bisseck ha dimostrato di poter essere un'opzione preziosa per dare più spinta a destra senza Dumfries e supportare un Luis Henrique ancora un po' troppo timido nell'attacco della profondità.
Discorso simile per Zielinski, capace invece di lavorare con lucidità e applicazione da play basso in regia al posto di Calhanoglu, e per il tandem Sucic-Carlos Augusto, ormai decisamente più di una seconda scelta e in grado di presidiare la corsia sinistra con equilibrio e tecnica.
Infine capitolo attacco. Carico e in condizione, anche contro il Genoa Lautaro ha confermato di essere l'uomo immagine della squadra, il capitano che trascina il gruppo con cattiveria agonistica, tecnica e istinto killer in area. Il fulcro non solo del gioco offensivo e della manovra in verticale, ma anche la spalla perfetta per tutti i compagni di reparto. Con lui accanto, infatti, anche Pio Esposito può giocare con più leggerezza e continuare a crescere e migliorare all'ombra di un campione.