Materazzi vincente anche in panchina: "Mi ispiro a Mourinho e ai grandi che mi hanno allenato"

L'ex centrale dell'Inter, allenatore del Chennaiyin, ha trionfato nella Indian Super League

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Da giocatore, sul campo, ha vinto tutto quanto si possa sognare. Protagonista con l'Inter e con l'Italia, sul tetto del Mondo con i colori della sua vita, il nero e l'azzurro. Ora Marco Materazzi ha assaporato la gioia del successo anche seduto dall'altra parte della barricata, in panchina, allenatore del Chennaiyin vincitore della seconda Indian Super League dopo aver battuto per 3-2, in un finale spettacolare e da brividi, il Goa di Zico. “Vincere regala sempre una bellissima sensazione” ha raccontato l'ex centrale dell'Inter a sportmediaset.it. “E così è stato anche questa volta, specialmente per come è arrivata la vittoria”. Già. Ma le finali, come disse Eto'o prima di alzare al cielo la Champions, non si giocano... si vincono.

E così ha fatto la squadra di Materazzi, sotto di un gol a due minuti dal novantesimo e poi capace di una incredibile rimonta. Sensazione magari simile a quella provata nell'inverno del 2009, nel gelo di Kiev, con l'uno-due rifilato nel finale alla Dinamo che spalancò la strada verso la Champions. La Coppa salutata con l'abbraccio al Bernabeu con Mourinho: “Uno di quei grandi allenatori che ho avuto e a cui mi ispiro. Un riferimento, insomma. Il non riferimento invece è Benitez, senza dubbio”. Tre tecnici che oggi attraversano momenti molto diversi: “L'allontanamento di Mou dal Chelsea? Mi stupisce ma nel calcio non c'è riconoscenza. Benitez in discussione a Madrid e Zidane candidato alla sua sostituzione? Scelta giusta e va presa il prima possibile”.

Apprezzamento totale infine per l'operato di Mancini: “Ko con la Lazio a parte, sta facendo un ottimo lavoro, ha costruito una grande squadra e in più ha il vantaggio di non avere le coppe”. Qualcuno dice però che sono troppi i moduli e gli uomini cambiati di partita in partita: “Prima della sconfitta di domenica questo era considerato un pregio, oggi non può essere un difetto. I giocatori hanno assimilato ciò che Mancini vuole da loro”. Una squadra, l'Inter, con una grande coppia di centrali: “Miranda e Murillo, assieme ai tre della Juve, formano la difesa più forte della Serie A. Lo scudetto? La Juve è sempre l'avversaria da battere ma attenzione al Napoli e anche alla Roma. Sarà un campionato combattuto sino all'ultima giornata”.

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