L'INTERVISTA

Marotta: "Leao è stato vicino all'Inter. Bastoni rinnoverà di certo"

L'ad nerazzurro a ‘Vi racconto l’Inter’: "Se avessi un assegno in bianco prenderei Haaland. Skriniar? C'è tanta amarezza"

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Beppe Marotta, fresco di nomina di Cavaliere della Repubblica Italiana, è il protagonista dello spazio ‘Vi racconto l’Inter’ nell’ambito della 'Milano Football Week'. L'ad nerazzurro si è confessato a 360° e ha rivelato anche un retroscena di mercato. "Leao vicino all'Inter? Sì, posso dirlo. Ma poi facemmo scelte differenti". Sul mancato rinnovo di Skriniar: "Vorrei parlarne a stagione finita. Sicuramente poteva risolversi in modo migliore, ma voglio parlarne dopo per tutelare la società. C'è comunque tanta amarezza". Sull'euro-derby: "Siamo avvantaggiati ma dobbiamo leggere bene il momento ed essere umili, motivati, convinti di farcela e raggiungere qualcosa di importante. Ma non bisogna cullarsi su questo risultato, l'esperienza mi insegna che le casistiche ci sono".

"La cosa più importante è la prestazione, che ha convinto tutti - ha aggiunto Marotta -. Questi sono i presupposti migliori per affrontare un ottimo avversario nel ritorno. Poi il 2-0 è diverso dal 3-0, però poi è arrivato anche il palo di Tonali. Io il 2-0 non lo avrei mai immaginato". 

I meriti di Inzaghi in caso di finale di Champions League. "Tantissimi, come nel caso negativo l'allenatore viene messo nel mirino delle critiche. Poi bisogna parlare anche degli attori fuori dalla luce dei riflettori, come i magazzinieri. All'Inter c'è una grande cultura che è quella di dare sempre il massimo. La massima espressione è Inzaghi che ha saputo superare momenti di forte pressione e critiche forse esagerate, ma chi vive nello sport deve convivere con questa realtà".

Sulla mancanza di continuità in campionato. "Questa è una stagione atipica, con un Mondiale a metà. Stiamo studiando dal punto di vista delle performance, perché posso testimoniare che i diretti interessati dalla kermesse prima della fine della prima parte della stagione e al rientro hanno dimostrato di essere condizionati. Fermo restando che il Napoli ha meritato lo scudetto, dobbiamo riflettere sull'importanza del rapporto mente-corpo. Questi sono aspetti che vanno considerati nel mondo dello sport di oggi; la mente rappresenta un aspetto fondamentale per ottenere risultati".

Il punto di svolta dopo il periodo nero. "Forse quando abbiamo superato il Porto in Champions. E' stato lì che abbiamo trovato la motivazione per cambiare rotta. Credo che la rosa sia fatta da professionisti bravi e quindi è stato tutto più facile e meritato. Abbiamo vinto contro squadre forti meritatamente, stasera arriva un appuntamento delicato ma dobbiamo far sì che si trovino quelle motivazioni perché l'avversario è insidiosissimo". 

Sulle chance di Lukaku di rimanere all'Inter. "Credo che anche per lui valga il discorso sulla stagione anomala. Lui ha avuto un mezzo infortunio diventato intero, lì si è interrotta la preparazione. Non dimentichiamo però che il giocatore purtroppo è del Chelsea e non sappiamo le loro intenzioni. Se il nuovo allenatore vuole tenerlo, ogni discorso è chiuso. Lui si è integrato molto bene con noi e la città, trascina molto e ha qualtià, quindi averlo con noi è una cosa positiva".

Il mancato arrivo in estate di Dybala. "Con lui c'è un rapporto d'affetto. Lo prendemmo dal Palermo che era un ragazzino, è un ragazzo d'oro e ogni dirigente che lo ha avuto lo vorrebbe con sé. Ma le logiche tecnico-tattiche non vanno di pari passo col sentimento: non c'era modo di inserirlo perché abbiamo quattro attaccanti, ha fatto bene ad andare alla Roma".

Vedi anche Inter, record d'incassi in Champions: 12 milioni di euro e lotta ai bagarini Champions League Inter, record d'incassi in Champions: 12 milioni di euro e lotta ai bagarini Questione rinnovi Bastoni e Dzeko. "Per Bastoni c'è grandissimo ottimismo, siamo certi della risposta positiva sua e del suo agente che è una persona intelligente: l'accordo arriverà. Per Dzeko la soluzione va trovata insieme, la stagione può dare scenari diversi a seconda del posizionamento di questa stagione. Vanno valutate anche le questioni economiche partendo dai valori dei contratti. Aspettiamo".

Alla domanda su chi comprerebbe se avesse un assegno in bianco. "I nomi sono tanti, ma l'importanza del gol è sempre cruciale. Ho sfiorato Haaland alla Juventus, ha grandi potenzialità e fa reparto da solo. E' un giocatore pesante".

Sulla situazione del calcio italiano. Abbiamo perso posizioni nel ranking, oggi il calcio italiano non è l'eldorado dove i campioni venivano per restare. Oggi il calcio italiano è un torneo di transizione, non siamo più competitivi economicamente come un tempo. Andando alla ricerca di un obiettivo che si chiama sostenibilità, se non avessimo avuto la proprietà straniera non sapremmo dove saremmo. Bisogna inventarsi modelli di sostenibilità e in questi c'è un obiettivo, quello di ridurre i costi. Ma per fare questo dobbiamo aprire anche ad una cultura diversa: in Italia non esiste ancora una cultura della sconfitta, invece è molto importante la sopravvivenza delle società che devono andare avanti nonostante tutto. La Sampdoria, che è stata parte della mia vita rischia di sparire, noi dobbiamo dare continuità alla storia del club e lo si fa alzando anche il livello di rischio. Bisogna anche conservare la titolarità sportiva".

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